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Asya portata via dalla malattia a 19 anni

Ha lottato sino all'ultimo contro un tumore

I sogni spezzati di Asya Giacomelli: una vita tra moda e coraggio

Ha toccato il cuore a tutti, la straziante storia di Asya Giacomelli, una giovane veronese di 19 anni. Asya, descritta dai suoi genitori come semplice, originale ed espansiva, ha vissuto intensamente fino all'ultimo respiro, nonostante la battaglia contro un tumore al cervello diagnosticato nel 2021. La sua passione per la moda e il suo desiderio di diventare modellista erano il fulcro della sua esistenza, un sogno che coltivava fin da bambina.

Asya non era solo una ragazza con un sogno, ma una giovane donna che aveva già iniziato a costruire il suo futuro. Dopo aver frequentato la scuola primaria a Caselle di Sommacampagna e le medie a Lugagnano di Sona, aveva proseguito gli studi all'Istituto di moda e design "Le Grand Chic" di Verona. Qui, aveva affinato le sue abilità, conseguendo il diploma di maturità e preparandosi per un nuovo corso di specializzazione. La sua creatività si esprimeva attraverso la realizzazione di capi unici, come jeans e abiti, a cui applicava il suo logo personale, una "a" e una "y" stilizzate.

La carriera di Asya nel mondo della moda era già avviata. Aveva calcato la sua prima passerella a soli 15 anni, partecipando a concorsi come Miss Lessinia e Miss Venice Beach. La sua bellezza e il suo talento le avevano permesso di sfilare per l'Atelier Romeo e Giulietta, realizzando il sogno di indossare un abito da sposa. Nonostante le limitazioni imposte dalla malattia, Asya non si era mai arresa, continuando a partecipare a sfilate e servizi fotografici.

La determinazione di Asya non si fermava di fronte alla malattia. Dopo la prima operazione nel 2021, aveva affrontato altre due operazioni nella primavera successiva. Nonostante il tumore non fosse stato completamente rimosso, i mesi successivi erano stati sereni grazie alla terapia orale che sembrava funzionare. Asya affrontava la malattia con il coraggio di un leone, senza mai lamentarsi, e preferiva affrontare i medici da sola, ponendo le sue domande.


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