VOCE
lo studio
30.10.2024 - 08:01
Aumentano gli incidenti, aumentano i feriti, ma per la prima volta dall’avvento del Covid, cala il numero più pesante, quello delle vittime. Nel corso del 2023, infatti, si sono spente 14 vite in incidenti avvenuti sulla rete stradale del Polesine. Erano state 22 nel 2022 e 22 anche nel 2021. Lo stesso numero, 14, nel 2020, 16 invece nel 2019, 20 nel 2018, 21 nel 2017, 19 nel 2016, 18 nel 2015, 18 nel 2014 e 13 nel 2013.
Un numero ancora alto, quindi, ma con una flessione significativa rispetto al 2022, il -36,36%, ben più alta della media nazionale, che è comunque con il segno meno, ma di appena il -3,8%, da 3.159 a 3.039. Fra l’altro, in Italia nel 2021 il numero di incidenti era stato inferiore a quello dello scorso anno, 2.875. Anche a livello nazionale, comunque, la flessione nel numero delle vittime si accompagna, invece, a un lieve incremento sia nel numero complessivo degli incidenti, che in quello dei feriti. Ogni milione di abitanti si contano 45 morti per incidente stradale nella Ue27 e 52 nel nostro Paese, che resta al 19esimo posto della graduatoria europea, a pari merito con la Polonia
In Polesine, nel corso dello scorso anno, gli incidenti rilevati sono stati 550, con un aumento rispetto ai 513 del 2022 pari al 7,2%, ben più alto rispetto al +0,4% nazionale, da 165.889 a 166.525. Nel 2021, invece, gli incidenti in provincia di Rovigo erano stati 537.
Per quanto riguarda il numero dei feriti sulle strade polesane, la cifra è impressionante: ben 741, oltre due al giorno. Erano stati 662 nel 2022, quindi l’aumento è stato di oltre 80, mentre percentualmente di quasi il 12%, anche in questo caso ben superiore alla media nazionale, che si attesta al +0,5%.
In assenza del dettaglio comunale, che ancora stato diffuso da Istat e Aci, ci sono però alcuni aspetti interessanti per comprendere meglio la geografia provinciale degli incidenti avvenuti lo scorso anno.
In particolare, 15 incidenti sono avvenuti in autostrada, con 20 feriti ma, in modo un po’ inconsueto, senza nemmeno una vittima. Le Statali, che solitamente, fra Statale 16, Romea e Transpolesana, ogni anno fanno registrare un pesante tributo, nel 2023 sono state teatro di 58 incidenti, con ben 87 feriti e 3 morti. Più “lieve”, anche se è bene ricordare sempre che dietro a ciascuno di questi numeri, fosse anche solo un’unità, ci sono vite che si spezzano, famiglie distrutte e drammi che lacerano intere comunità, il bilancio delle tratte polesane delle strade regionali con 58 incidenti, 76 feriti, ma “solo” una vittima. Anche sulle strade provinciali il numero di vittime nel corso dell’anno passato è stato contenuto e limitato a un’unità, a fronte di 67 incidenti totali e ben 99 feriti. Due, invece gli incidenti mortali sulle strade comunali extraurbane sulle quali si sono verificati invece 42 incidenti, con 99 feriti. Il bilancio più pesante è però quello delle strade urbane: 317 incidenti con 399 feriti e ben 7 morti. Ovvero la metà degli incidenti mortali è avvenuta su strade che, teoricamente dovrebbero essere le più sicure. Ben 64 sono stati gli incidenti avvenuti a un incrocio, 43 a un’intersezione segnalata, due a un’intersezione non segnalata e 6 a intersezioni segnalate con semaforo, mentre 23 in una rotatoria.
A livello nazionale, su strade urbane, autostrade e strade extraurbane gli incidenti stradali e i feriti risultano in lieve aumento o stabili rispetto al 2022, con valori ancora tutti in diminuzione rispetto all’anno di riferimento 2019. Le vittime diminuiscono in confronto al 2022 in tutti gli ambiti stradali, con un calo consistente, in particolare, per le autostrade (-19,0%); sulle strade urbane il calo è dello 0,3%, sulle strade extraurbane del 3,9%.
Per quanto riguarda le tipologie degli incidenti avvenuti lo scorso anno in Polesine, 31 sono stati i frontali, 109 gli scontri “frontali-laterali”, 65 quelli laterali, ben 96 i tamponamenti e 17 con veicoli in fermata o arresto, due gli urti con veicoli in sosta e 20 gli urti con ostacoli fissi, 106 le fuoriuscite per sbandamento o altro, 1 invece provocato da frenata improvvisa e 7 per caduta dal mezzo.
Ben 36, invece, sono stati i pedoni investiti. E, fra questi, tre sono i morti: il 7 febbraio si è spento a 61 anni Claudio Peretto, autotrasportatore, investito mentre attraversava la Statale 16 per raggiungere il suo camion; il 5 settembre a Badia, in via Migliorini, vicino al Parco Munari, è stata travolta l’85enne Licia Biancardi che si è poi spenta in ospedale tre giorni dopo; il il 9 novembre sulla Provinciale 64, è stato investito Liviu Gunea, il 38enne originario della Romania che faceva il pastore e viveva a Porto Levante, poco distante dal punto dove ha trovato la morte. Storie diverse, accomunate solo dall’epilogo tragico.
Nell’analisi di Istat e Aci si rimarca come le vittime aumentano nel 2023 per i conducenti di monopattini e di biciclette e biciclette elettriche, stabili i pedoni e in diminuzione gli altri utenti. Si contano 1.332 vittime tra gli occupanti di autovetture (-3,1%), 734 tra i motociclisti (-6,0%), 68 tra i ciclomotoristi (-2,9%), 485 tra i pedoni, che restano stabili. Tra gli occupanti di autocarri si registrano 112 deceduti (-32,5%), mentre per le biciclette e le biciclette elettriche le vittime sono 212, in aumento rispetto al 2022 quando erano 205 (+3,4%). Aumentano anche gli infortunati tra gli utenti di monopattini elettrici (conteggiati dal 2020): gli incidenti stradali che li vedono coinvolti passano da 2.929 nel 2022 a 3.365 nel 2023, i feriti da 2.787 a 3.195, mentre i morti (entro 30 giorni) sono 21 (nel 2022 erano 16).
Tra i comportamenti errati alla guida si confermano come più frequenti la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata. I tre gruppi costituiscono complessivamente il 36,5% dei casi (80.057), valore stabile nel tempo. La guida troppo veloce è il comportamento più sanzionato dopo la sosta vietata e rappresenta il 37% del totale delle violazioni del Codice della strada. In lieve calo le sanzioni per mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta per bambini, a fronte di un forte incremento di quelle per mancato uso del casco. Rimane elevato il numero di sanzioni per uso improprio di dispositivi in auto e aumentano le sanzioni per guida in stato di ebbrezza, soprattutto la quota elevata dalle polizie locali.
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