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Una diffida per i velox di Adria

L'associazione contro il Comune

Una diffida per i velox di Adria

 Nell’anno della “chiamata alle armi” contro gli incidenti dell’allora prefetto Clemente di Nuzzo, ma soprattutto dei nuovi atovelox, da Giacciano con Baruchella a Bosaro, a dispetto di Fleximan e dei suoi sostenitori, il numero di vittime sulle strade polesane è calato. Non a caso, come si ribadisce nell’analisi di Aci e Istat sull’incidentalità nel 2023, l’eccesso di velocità resta una delle tre principali cause degli incidenti.

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Ma gli autovelox, si sa, non riscuotono mai un particolare successo a livello popolare. E, non a caso, l’Associazione Altevolx che si fa capofila di decine e decine di ricorsi contro le multe da velox, ha deciso di presentare una “diffida” al Comune di Adria per la “sospensione attività sanzionatoria e revoca autorizzazione”.

Nella diffida stessa si legge: “Si apprende da fonti giornalistiche che il Comune di Adria nel solo mese di ottobre avrebbe incassato dai 4 autovelox fissi ancora funzionanti 280mila euro. Il Comune di Adria nonostante tutto, fa quindi ancora uso di rilevatori elettronici della velocità privi del decreto di omologazione. Il Comune di Adria e la Provincia di Rovigo non hanno predisposto ed aggiornato i piani di sicurezza delle strade urbane ed extraurbane violando sistematicamente l'articolo 36 e articolo 1 del Codice della Strada”.

Si fa poi presente come “la Corte di Cassazione ha pubblicato una ennesima ordinanza lo scorso 09 ottobre numero 26315/2024 con la quale oltre a ribadire l'obbligo di omologazione per gli autovelox, ha precisato che tale obbligo vale per tutti i "dispositivi di monitoraggio" scrivendo: "I dispositivi di monitoraggio impiegati devono essere dichiarati di "tipo omologato". Sul punto va di nuovo richiamato il recente indirizzo sezionale, che li Collegio condivide e al quale intende dare continuità, secondo cui l'esplicito riferimento normativo all'obbligatorietà dell'omologazione è in linea con li più generale principio di garanzia in materia di accertamenti rimessi a mezzi tecnici di rilevamento automatico: l'omologazione, infatti, consiste in una procedura che - pur essendo amministrativa - ha anche natura necessariamente tecnica; tale specifica connotazione risulta finalizzata a garantire la perfetta funzionalità e la precisione dello strumento elettronico da utilizzare per l'attività di accertamento da parte del pubblico ufficiale legittimato: requisito, questo, che costituisce l'indispensabile condizione per la legittimità dell'accertamento”.

Ecco, allora, la “diffida”, Al sindaco di Adria “di sospendere ogni ulteriore ed eventuale attività sanzionatoria a mezzo di rilevatori elettronici delle velocità da remoto, non in possesso di debita”, al 2. al dirigente polizia locale di Adria e al dirigente della polizia stradale “di effettuare una urgente verifica sulle installazioni autovelox fruite dal Comune di Adria e accertare se le stesse siano a norma di legge” e al prefetto di Rovigo “di revocare il proprio decreto autorizzativo, salvo non sia provata la debita omologazione”.

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Commenti all'articolo

  • frank1

    30 Ottobre 2024 - 08:06

    nel caso piu' che provabile che vengano dichiarati fuori legge,il conto venga addebitato all'amministrazione comunale che ha firmato la delibera

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