Coppia di rodigini a Valencia “paura per le prossime piogge”

Le immagini delle auto accatastate come fossero macchinine per bambini, la conta dei morti (70 e decine di dispersi) hanno fatto il giro del mondo. La furia di Dana, l’evento meteo estremo che si è abbattuto sulla provincia di Valencia, ha scaricato sul territorio in otto ore la pioggia di un anno intero, provocando un’alluvione. Testimoni del disastro, due rodigini, Anna Munerato e Andrea Salmaso, giovanissimi “expat”, che hanno scelto proprio Valencia “perché volevamo una città grande per avere più opportunità di crescita e di lavoro”.

Un ottobre di precipitazioni eccezionali e devastanti

Dopo la tragedia di Valencia, la spiegazione dell'esperto

Anna lavora in hotel e mentre il sindaco di Utiel, Ricardo Gabaldon, racconta che le persone sono rimaste “intrappolate come topi”, lei si ritiene fortunata e dice: “In centro a parte gli alberi abbattuti e il forte vento, possiamo dire di essere rimasti indenni dal passaggio della furia del maltempo. Ci sono arrivati tre allarmi della Protezione civile che chiede di non uscire dalla provincia, la metro non funziona, l’acqua è mancata, ma noi siamo al lavoro”.

Anna e Andrea vivono nel barrio di Ruzafa in centro storico. “Qui ha piovuto per tre giorni di fila - continua la rodigina - Oggi (mercoledì ndr) è stato sereno ma aspettiamo la prossima perturbazione. Molti amici, a parte i miei genitori, ci hanno chiamato per chiedere come stiamo. Li rassicuriamo tutti. Anche se nei paesi limitrofi ci sono stati tanti morti, noi stiamo bene”.

I disagi dalla hall dell’albergo li vede anche Anna: “Voli cancellati, personale dimezzato nell’hotel e tanti clienti che sono rimasti bloccati e stanno lavorando in smartworking, molti non sono potuti partire”. E conclude: “Noi adottiamo tutte le precauzioni e aspettiamo con una certa apprensione le piogge del week end. Viviamo alla giornata e con la speranza che la situazione resti tranquilla qui dove siamo noi”.