VOCE
rovigo
31.10.2024 - 13:00
“Non si tratta di posizioni ‘contro’ in maniera aprioristica ma di cautela e responsabilità che dovrebbero veder lavorare insieme società civile, parti sociali, istituzioni e politica locale, anche di là delle pur legittime appartenenze politiche: ogni verifica approfondita legata alla tutela della salute e dell’ambiente è certamente doverosa e mai superflua”. Il segretario generale della Cgil Rovigo Pieralberto Colombo torna sulla questione del “caso Ecopol”, dopo “la partecipata manifestazione di domenica, preceduta dalla raccolta di 2.300 firme di cittadine e cittadini”.
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Manifestazione che, rimarca, “ha giustamente riproposto all’attenzione pubblica l’importante questione della richiesta di Ecopol di trasformare l’impianto di stoccaggio di via Amendola in un sito che potrà trattare terreni contaminati avvalendosi del cosiddetto desorbimento termico e della decisione di assoggettare o meno tale progetto alla Via, valutazione d’impatto ambientale: anche come Cgil di Rovigo sosteniamo la necessità che il progetto sia sottoposto alla Via”.
Colombo, poi, aggiunge che “su tali situazioni per il nostro territorio deve fare da monito la drammatica vicenda di Coimpo: si ripropone in Polesine il tema dello sviluppo, dell’avvio di nuove attività e della correlata compatibilità ambientale. Non possiamo più rischiare di creare un ‘conflitto’ tra lavoro e tutela dell’ambiente e della salute che devono andare invece di pari passo, non esistendo alcuna ragione che possa giustificare il sacrificio della salute pubblica sull’altare del profitto”.
Colombo, infine aggiunge: “Come Cgil, insieme a Cisl e Uil, abbiamo da tempo posto come condizione imprescindibile che qualsiasi insediamento nel nostro territorio debba necessariamente guardare a due compatibilità: in primis quella ambientale a tutela della salute di tutti, lavoratori e cittadini, e quella sociale intesa in particolare come portatrice di buona occupazione in termini salariali e di condizioni di lavoro”.
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