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Veneto

Armato semina il panico all'ospedale

L'intervento dei carabinieri e l'uso del taser evitano il peggio

Armato semina il panico all'ospedale

Momenti di terrore questa mattina, poco dopo le 8, all'ospedale di Cittadella quando un uomo armato di coltello ha fatto irruzione nel nosocomio, aggredendo chiunque incontrasse sul suo cammino. La scena, degna di un film d'azione, ha scatenato il panico tra medici, infermieri e pazienti, costringendo il personale a lanciare immediatamente l'allarme al 112.

In risposta all'emergenza, i carabinieri si sono mobilitati rapidamente, riuscendo a rintracciare l'aggressore ancora armato. Grazie anche all'uso del taser, i carabinieri sono riusciti a immobilizzare l'uomo, ora piantonato in stato d'arresto e accusato di tentato omicidio ma il bilancio è di un medico, un infermiere e due carabinieri intervenuti per fermare l’aggressore, feriti.

L’uomo per primo ha ferito un infermiere, poi un medico al volto e un altro infermiere alla spalla. Feriti anche due brigadieri dei carabinieri intervenuti per bloccarlo e uno di loro è stato colpito al volto e per questo già in mattinata è stato operato. Nessuno è in pericolo di vita.

In ospedale a Cittadella è arrivato anche il comandante provinciale, colonnello Michele Cucuglielli, per sincerarsi delle condizioni dei militari.

“L’aggressione avvenuta questa mattina all’ospedale di Cittadella è un episodio di una gravità inaudita - le parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia -. È inconcepibile che un luogo di cura e di soccorso, come il Pronto Soccorso, sia trasformato in uno scenario di violenza. Esprimo la mia totale e ferma condanna per quanto accaduto e tutta la mia solidarietà alle persone ferite, in particolare agli operatori sanitari e ai carabinieri intervenuti per proteggere vite umane. Attaccare chi si dedica alla cura del prossimo, spesso in situazioni di emergenza e difficoltà, è un atto ignobile e vergognoso.”

 “Medici, infermieri e tutto il personale sanitario lavorano ogni giorno con impegno e sacrificio per garantire la salute e la sicurezza della nostra comunità. Colpirli significa attentare ai valori stessi della nostra società”, ha aggiunto Zaia.

Le autorità sono sul posto per indagare sull’accaduto, e la zona è stata immediatamente posta sotto sequestro. “Chiedo che sia fatta piena chiarezza al più presto, e ritengo urgente una revisione normativa che introduca aggravanti specifiche per le aggressioni contro il personale sanitario. Gli episodi di violenza nei confronti di chi lavora in corsia, in particolare nei Pronto Soccorso, sono ormai all’ordine del giorno e rappresentano un inaccettabile rischio per chi dedica la propria vita a salvare quelle degli altri. Non possiamo più accettare che i nostri operatori siano costretti a lavorare in un clima di paura e insicurezza. Servono misure decise e concrete per garantire a loro protezione e sicurezza adeguate. È il momento di dare un segnale forte e inequivocabile”, ha concluso Zaia.

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