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SALUTE

Ictus, “l’80% si può prevenire”

“Intervenire fin dalle prime ore”. Il dg Girardi: “Importante agire sui fattori di rischio”

"Ritroviamo la solidarietà con cui abbiamo lottato contro il Covid"

“Intervenire fin dalle prime ore”. Il dg Girardi: “Importante agire sui fattori di rischio”

ROVIGO - Sono 300 gli episodi di ictus ogni anno nella nostra provincia. E l’80% di questi potrebbe essere evitato con la prevenzione.

Ed è proprio su questo fronte che si concentrano gli sforzi del servizio di neurologia d’urgenza e stroke unit dell’ospedale di Rovigo presta assistenza e cura in regime di urgenza ai pazienti con ictus ischemico o emorragico in fase acuta. La stroke unit rappresenta il modello più avanzato ed efficace di trattamento dei disturbi cerebrovascolari acuti e l’unico in grado di ridurre significativamente mortalità e disabilità legati alla malattia.

La Giornata mondiale dell’ictus è una occasione significativa per ricordare che l’ictus rappresenta ancora la terza causa di morte nel mondo occidentale dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie, ma insieme all’infarto del miocardio è la causa di morte in assoluto più frequente: sono circa 300 gli ictus che vengono trattati nel reparto di eccellenza dell’ospedale di Rovigo, con un approccio trasversale che consente subito l’inizio della riabilitazione più accurata.

“Il reparto di neurologia e stroke unit di Rovigo è classificato dalla Regione Veneto nell’ambito della Rete ictus regionale come reparto di secondo livello (centro Hub), cioè centro di riferimento per nell’area vasta della provincia di Rovigo. La nostra unità stroke è dotata di undici posti letto di cui nove monitorati e collabora quotidianamente con l’unità operativa di neurochirurgia e di neuroradiologia.

Circa l’inquadramento diagnostico, è effettuato attraverso indagini specifiche come Tac o risonanza magnetica encefalo, Angio Rm o Angio Tc, ecocolor doppler tronchi sovraortici (vasi del collo) e doppler transcranico) - spiega il direttore Paolo Passadore - la nostra unità operativa vede il lavoro coordinato di un’équipe multiprofessionale comprendente, oltre ai neurologi, personale infermieristico, Oss, fisiatri, fisioterapisti della riabilitazione, logopedista. In tutti i casi i pazienti sono monitorizzati: vengono cioè continuamente controllati in alcuni parametri fondamentali (pressione, elettrocardiogramma, temperatura, respirazione, ossigenazione), da un infermiere professionale attraverso monitor multiparametrico; attenzione particolare viene riservata a quanti presentano problemi di difficoltà alla deglutizione e nutrizione; e all’accertamento di eventuali anomalie del ritmo cardiaco, come la fibrillazione atriale, attraverso il monitoraggio continuo del ritmo cardiaco . Per coloro che hanno deficit motori viene immediatamente attuato un protocollo di posizionamento e di riabilitazione precoce”.

“L’ictus può essere altamente invalidante: i deficit neurologici permanenti possono essere molto gravi e influenzare in modo importante la qualità di vita - spiega il direttore sanitario Carla Destro - oggi abbiamo la possibilità di intervenire, nelle primissime ore dall’esordio dei sintomi, con trattamenti specifici come la trombolisi o il trattamento endovascolare di rimozione del trombo, nel caso di ictus ischemici”.

“La scelta della terapia più appropriata dopo un episodio di ictus dipende fondamentalmente dal tipo di ictus, se ischemico o emorragico - spiega ancora Passadore - in presenza di ictus ischemico, l’obiettivo della terapia è ristabilire il flusso di sangue lungo i vasi sanguigni cerebrali. Le opzioni terapeutiche offerte nella nostra unità vascolare comprendono farmaci, trattamenti endovascolari e chirurgia”.

“Se è importante agire tempestivamente non appena insorge un sintomo legato all’ictus, altrettanto importante è agire di prevenzione – conferma il direttore generale Pietro Girardi - circa l’80% degli episodi di ictus potrebbe essere evitato mediante la prevenzione. Oggi, è possibile agire su tutti quei fattori di rischio che aumentano il rischio di un evento cerebro-vascolare: astensione dal fumo di sigaretta, controllo del peso corporeo, limitare il consumo di alcolici, praticare quotidianamente attività fisica, favorire una alimentazione che privilegia pesce, frutta, verdura, cereali integrali e legumi. Ringrazio i nostri professionisti, che in stroke unit sanno unire velocità e fermezza nel combattere una patologia insidiosa”.

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