VOCE
il caso
05.11.2024 - 20:31
“Il Canalbianco è risultato il corso d’acqua con il maggiore trasporto di rifiuti plastici flottanti”. L’ammissione arriva dalla Regione, che dà conto dei risultati del progetto “River Eye”, lanciato nella primavera 2023 dall’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin e giunto ora a conclusione.
“River Eye” è stato ideato nel 2021 dalla startup Blue Eco Line con lo scopo di contrastare i rifiuti plastici fluviali: è formato da centraline di monitoraggio e da e un software che acquisisce automaticamente le immagini dalla superficie dei fiumi, le elabora e le classifica in un database propedeutico all’installazione di una barriera fluviale per l’intercettazione dei rifiuti galleggianti.
Il progetto, supportato da Plastic Free, l’associazione di volontariato che dal 2019 contrasta l’inquinamento da plastica, e finanziato con 51mila euro dalla Regione, ha interessato Piave, Bacchiglione e Canalbianco con i rilevamenti a Eraclea, Correzzola e Adria, ha vissuto una prima sperimentazione fra 2021 e 2022 sul Po a Ficarolo.
Quasi un anno di monitoraggio che, si spiega, “ha permesso di raccogliere dati molto importanti per pianificare le future scelte a tutela della salute dei corsi d’acqua regionali e, conseguentemente, del mare”.
L’assessore Bottacin sottolinea che “si tratta di una prima importante sperimentazione che ci ha aiutato a identificare le principali fonti di inquinamento da plastica, come scarichi industriali, afflusso urbano o abbandono diretto. I dati che sono stati raccolti, oltre a produrre un quadro maggiormente completo della reale situazione, ora ci permettono di valutare anche possibili strategie di mitigazione dell’inquinamento come l’adozione di sistemi per l’intercettazione e la rimozione delle macroplastiche in ambiente fluviale e l’impiego di soluzioni nella gestione dei rifiuti. Proprio in vista di questa seconda fase stiamo sviluppando un ulteriore nuovo progetto, che mira a una sperimentazione dedicata alla pulizia vera e propria dei fiumi”.
Purtroppo, il trasporto dei rifiuti plastici al mare, attraverso i fiumi, rappresenta una seria minaccia per la fauna selvatica e gli ecosistemi e una migliore gestione dei corsi d’acqua per abbattere fino al 50% l’inquinamento dei mari. Purtroppo, come emerso da un recente studio Ispra, il Po in un’ora trasporta oltre 33 rifiuti galleggianti con dimensione superiore ai cinque centimetri e più dell’80 % è costituito da plastica e, di questa, più di un terzo è monouso e tanti sono anche gli imballaggi legati al consumo di alimenti.
“Il progetto River Eye - dichiara Luca De Gaetano, fondatore e presidente di Plastic Free Onlus - ci conferma che è sempre più importante condurre azioni concrete nella gestione e cura dei fiumi, attraverso magari progetti di sbarramento e pulizia degli argini così da evitare che i rifiuti plastici arrivino in mare. Plastic Free ringrazia la Regione Veneto per la lungimiranza, la visione e la sensibilità dimostrata ed è pronta a suggerire i prossimi passi da compiere per incidere ancor di più a beneficio del territorio e del mare di questa splendida regione e dei suoi cittadini”.
L’analisi dei dati ha mostrato una correlazione tra le precipitazioni stagionali e il rilascio di macroplastiche nei corsi d’acqua, con picchi rilevati in primavera e autunno. In particolare, sul Canalbianco l’andamento intermittente è stato correlato alla presenza delle conche di navigazione e ai sistemi di regolazione: in occasione di precipitazioni abbondanti, l’apertura delle paratoie lascia passare agglomerati di rifiuti accumulati a monte.
“Gli algoritmi di intelligenza artificiale che abbiamo addestrato al riconoscimento dei rifiuti plastici - spiega Eco Blue Line - hanno evidenziato una notevole quantità di materiale trasportato. La principale tipologia di rifiuti rilevata è costituita da plastica rigida come bottiglie, contenitori e polistirolo ad uso agricolo”.
Concludendo Bottacin nota: “E’ importante peraltro sottolineare anche che un utile informazione su questi temi può avere anche uno scopo educativo, così da sensibilizzare i cittadini sulla necessità di ridurre l’uso della plastica e contemporaneamente promuovere il recupero e riutilizzo dei materiali, cosa che stiamo portando avanti anche nel nostro piano rifiuti”.
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