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La giornata per dire grazie per i prodotti della terra

A Villanova Del Ghebbo messa del vescovo e benedizione dei trattori

La giornata per dire grazie per i prodotti della terra

L’edizione numero 74 della “Giornata provinciale del Ringraziamento” sarà organizzata da Coldiretti Rovigo domenica prossima a Villanova Del Ghebbo. Sono invitati i soci e tantissime figure istituzionali, politiche e civili del territorio. Si tratta della tradizionale cerimonia in cui gli agricoltori si incontrano per esprime gratitudine per l’annata agraria che sta per concludersi. L’evento ha un significato rilevante per il settore agricolo ed è festeggiata dal 1951 dalla Coldiretti in tutta Italia per rendere grazie del raccolto dei campi, per fare un bilancio dell’annata in corso e per chiedere la benedizione di quella nuova.

Il primo momento istituzionale si terrà alle 9,30 in sala comunale polivalente alla presenza del sindaco Mauro Verza della dirigenza Coldiretti capitanata dal direttore Silvio Parizzi e dal presidente Carlo Salvan, il Vescovo Pierantonio Pavanello e le istituzioni del territorio. Alle 10,30 la messa verrà celebrata dal vescovo Pavanello e dal consigliere ecclesiastico Don Carlo Marcello nella chiesa di San Michele Arcangelo. Al termine sarà consegnato il premio San Martino, istituito dal consiglio provinciale della Coldiretti di Rovigo nel 2005 e che viene assegnato, ogni anno, nell’ambito della Giornata provinciale del Ringraziamento a persone o enti che si sono distinti nel segno della solidarietà e della devozione verso il prossim. Infine la benedizione dei trattori e delle macchine agricole schierate in piazza.

La Conferenza Episcopale ha inviato un messaggio importante per questa edizione del Ringraziamento. Si apre con la descrizione di un famoso quadro di Van Gogh intitolato “Il seminatore” (1888), e fa notare come il pittore abbia cambiato i colori, dipingendo il cielo dorato come la messe matura e la terra che accoglie i semi con il colore blu del cielo. Nel testo del messaggio: “Ogni volta che il contadino semina, il cielo viene sulla terra. Nel disorientamento che proviamo mentre ci chiediamo dove siamo e quale direzione prendere, nella terra troviamo la speranza per il domani. Il lavoro agricolo è un’attività preziosa e vitale per tutti, anche per chi non lavora la terra; tutti beneficiano del lavoro nei campi perché da lì viene il cibo di cui ci nutriamo. Il pericolo sempre incombente è ‘il paradigma tecnocratico’, che va ‘alla ricerca di un modello di produzione volto solo alla massimizzazione del profitto, e, di conseguenza, all’abbandono dei campi, alla dismissione di alcune coltivazioni e, in molti casi, della stessa attività agricola. L’agricoltura deve mantenere le sue basi ecologiche che non ha mai abbandonato”.

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