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Muore a 14 anni, paramedici contro la dottoressa

La professionista finisce indagata

Muore a 14 anni, paramedici contro la dottoressa

Un nuovo sviluppo nell'inchiesta sulla tragica morte di Eleonora Chinello, la quattordicenne deceduta lo scorso 28 ottobre dopo essere stata travolta da un'auto mentre andava in bicicletta verso la fermata del bus. La Procura di Padova ha indagato una dottoressa in servizio al 118, ipotizzando i reati di interruzione di pubblico servizio e omissione di atti d’ufficio.

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L'accusa si basa su una presunta mancata assistenza tempestiva alla giovane da parte della dottoressa, denunciata dagli stessi infermieri dell’equipe del 118. Secondo il loro racconto, la dottoressa non avrebbe prestato il soccorso necessario alla paziente al suo arrivo sul luogo dell’incidente, costringendo il personale paramedico a intervenire in un disperato tentativo di salvare la vita della quattordicenne. Eleonora è deceduta poche ore dopo il ricovero in ospedale, a causa delle gravi ferite riportate.

La morte della giovane ha scosso profondamente la comunità di Piove di Sacco e i genitori di Eleonora Chinello, già duramente provati dalla perdita della figlia, hanno subito un ulteriore shock con l’apertura di un’inchiesta sulla gestione dei soccorsi. Fin da subito, il Pubblico Ministero della Procura di Padova, Sergio Dini, ha avviato un’indagine nei confronti del conducente della Volkswagen Golf, per omicidio stradale.

Secondo i primi accertamenti, l'automobilista avrebbe proceduto a una velocità superiore al limite consentito, perdendo il controllo e investendo Eleonora che si trovava sulla sua bicicletta. Per verificare le responsabilità dell'incidente, il magistrato ha disposto una consulenza cinematica per ricostruire la dinamica dell’accaduto. L’incarico per questo accertamento tecnico non ripetibile è stato affidato all’ingegnere Gherardo Fais, che il prossimo 8 novembre inizierà le analisi sui mezzi sequestrati, presso l'autofficina in cui sono custoditi.

L’attenzione dell’inchiesta si è poi spostata anche sui soccorsi prestati alla giovane, dopo una segnalazione presentata dagli infermieri del Suem, secondo cui la dottoressa in servizio quel giorno non avrebbe effettuato le manovre di soccorso necessarie. Il Pubblico Ministero Dini, che stava per rilasciare il nulla osta per la sepoltura senza richiedere l’autopsia – ritenendo evidente che il decesso fosse dovuto ai gravi traumi riportati nell’impatto – ha accolto la segnalazione degli infermieri e deciso di iscrivere anche la dottoressa nel registro degli indagati.

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