VOCE
comune
08.11.2024 - 06:00
La riapertura del polo natatorio, tanto attesa dall’intera città, si allontana. Ancora. Perché la commissione di gara, che sta valutando i chiarimenti chiesti a Rhodigium Nuoto e forniti dalla società in corsa per l’affidamento del servizio di gestione dell’impianto, ha sollecitato ulteriori nuovi chiarimenti. Va da sé che i tempi verso l’affidamento del servizio e, dunque, verso la conseguente apertura si allungano ancora. Di quanto? Impossibile stabilirlo con precisione. Di certo, Rhodigium Nuoto ha a disposizione ulteriori 15 giorni di tempo per preparare e inviare la nuova documentazione. Lo prevede il disciplinare che stabilisce il perimetro di regole entro il quale si svolge la gara di appalto. Ed è anche il punto cruciale sul quale il Tar Veneto ha basato la sentenza dello scorso 9 ottobre con la quale ha annullato la precedente esclusione di Rhodigium Nuoto dal bando ed annullato anche il successivo affidamento all’altra società in corsa, Pool 4.0.
Nel frattempo, il consiglio comunale ha detto sì all’istituzione di una commissione di inchiesta interna a palazzo Nodari che vada ad indagare sulle cause che hanno portato alla chiusura, ormai da oltre 10 mesi, del polo natatorio. La proposta della commissione di inchiesta è contenuta in una mozione presentata dal capogruppo di Rovigo si ama Federico Frigato. E’ stata approvata, dopo una lunga discussione in aula con anche una sospensione della seduta per discutere alcune modifiche, con 19 voti favorevoli e quattro astenuti. Le astensioni sono state quelle dei consiglieri Elena Biasin, Elena Rossi e Andrea Borgato di Civica per Rovigo e di Ezio Conchi di Cambia Rovigo.
“Un passaggio necessario per dare finalmente trasparenza e chiarezza ad una vicenda incresciosa - ha spiegato Frigato a margine della votazione - e per dare risposte ai cittadini ed agli utenti. Un atto doveroso da parte nostra viste le tante cose che si sono dette e scritte in questi mesi. Ringrazio tutti i consiglieri che hanno appoggiato la mozione. Me lo sarei aspettato anche dalla civica dell’ex sindaco”.
Secondo quanto contenuto nel testo della mozione, la commissione d’inchiesta valuterà “quanto successo nel periodo che intercorre dalla chiusura della precedente inchiesta (2014) fino all’insediamento della commissione stessa, per individuare le eventuali responsabilità che hanno portato alla chiusura del polo natatorio”. Sul punto, particolarmente pungente è stato l’intervento dell’assessore alla sport Andrea Bimbatti che, in aula si è dichiarato totalmente d’accordo con la proposta di Frigato dopo le modifiche, come pure ha fatto il sindaco Valeria Cittadin. Pungente verso, leggendo tra le righe, i dirigenti di palazzo Nodari. “I lavori della piscina interna sono già costati circa 623mila euro oltre a 190mila per la parte esterna, esclusa la vasca olimpionica. In più oggi l’amministrazione, cioè i cittadini, stanno sostenendo i costi di gestione di una struttura chiusa che fino a questo momento è costata circa 50mila euro. Ci permettiamo di dire che, a nostro avviso, è stato fatto un errore per come è stato costruito il bando, per la scelta di fare una gara di un anno che si sta prorogando addirittura a cavallo dell’anno in cui la piscina avrebbe dovuto funzionare, fino a febbraio/marzo 2025 prevedendo poi una assegnazione diversa per l’estate prossima. Quindi questa è un’assegnazione che complicherà molto la gestione della struttura, quando il buon Dio deciderà che si arriverà alla fine di questa gara interminabile. Personalmente avrei annullato tutto il bando attualmente in essere. Perché stiamo privando la città di un servizio per fare un bando di solo un anno: la scelta che è stata fatta è drammatica. Mi scuso con la città per il disservizio che stiamo dando anche se in questo caso il disservizio non lo sta dando la politica, lo sta dando qualcun altro. Spero che alla fine di questo brutto film arrivino delle considerazioni non solo politiche. Noi possiamo anche fare brutta figura per spiegare che non siamo in grado di riaprire la piscina ma sono scuse che facciamo in nome e per conto di qualcun altro”.
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