VOCE
BOSARO
10.11.2024 - 11:25
Il medico di base Pierluigi Manchiaro lascia Bosaro, ma alcuni pazienti lamentano: “Non ci sono state consegnate le chiavette contenenti i nostri dati sanitari”. E l’Ulss si schiera dalla parte dei cittadini: “Quei dati appartengono ai pazienti, e hanno tutto il diritto di riceverli”, dicono dalla direzione aziendale.
Bosaro resta senza medico, e la separazione non può essere peggiore. Con la fine di ottobre, il dottor Pierluigi Manchiaro, che era entrato in servizio soltanto a giugno, ha deciso di lasciare l’incarico di medico di base in paese, presentando dimissioni volontarie. A causa della carenza di medici, al momento la sede - diciamo così - è vacante e l’Ulss 5 ha indirizzato i pazienti a Polesella, al punto sanità di piazza Matteotti, dove è in servizio un team di medici a rotazione e un infermiere.
Prima di lasciare, però, il medico di base di Bosaro avrebbe dovuto consegnare i dati sanitari personali ai pazienti che ne avessero fatto richiesta. Ma, alcuni di questi, protestano: “Inizialmente, a fine ottobre, ci è stato detto che le chiavette non sarebbero state fornite. Poi, il dottore ha esposto un avviso in cui fissava a venerdì 8 novembre l’appuntamento per il ritiro delle cartelle elettroniche”. Venerdì scorso, però, molti sono tornati dall’ambulatorio a mani vuote: “Ci ha detto che il suo incarico è terminato e che non può rilasciarci la documentazione”, lamenta un paziente.
La pensa diversamente l’Ulss 5 i cui uffici ricordano come “i pazienti hanno il diritto di ottenere informazioni sui dati in possesso del medico, che ha l’obbligo di rispondere a tali istanze entro un massimo di 30 giorni”. L’azienda sanitaria, dal canto suo, è “soggetto terzo rispetto a medico e paziente, quindi non ha possibilità di imporre un determinato comportamento al medico, può solo suggerirlo. Nonostante ciò, la consegna della documentazione rimane un dovere del medico”.
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