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CONSIGLIO PROVINCIALE

Unanimità sulle nomine e le aree agricole di pregio

Approvati i rappresentanti di palazzo Celio nei consorzi di bonifica e nell'Upi Veneto

unanimità su nomine e aree agricole di pregio

Voti unanimi per tutti i punti all'ordine del giorno del consiglio provinciale lunedì a palazzo Celio. Dapprima con le nomine dei rappresentanti della Provincia nei consorzi di bonifica polesani e in quello veronese, poi con la delibera che individua le aree agricole di pregio del territorio. Con tutti i consiglieri presenti in aula, la seduta si è aperta con la nomina dei tre consiglieri che rappresenteranno d’ora in avanti l’amministrazione del presidente Enrico Ferrarese nell’Unione delle province del Veneto. Sulla base di un accordo raggiunto dai capigruppo, come ha spiegato il capogruppo di Centrodestra unito Giovanni Rossi, i tre rappresentanti di Rovigo nell’Upi regionale sono: i due consiglieri di maggioranza Irene Bononi e Lucia Ghiotti e Roberto Tovo per l’opposizione. Anche per la rappresentanza nei consorzi di bonifica, la conferenza dei capigruppo ha trovato un’intesa indicando per il Delta Po Roberto Pizzoli, per l’Adige Po Lucia Ghiotti e per la Bonifica Veronese Giovanni Rossi, anche in considerazione del principio di territorialità. Per quanto riguarda l’individuazione delle aree agricole di pregio, l’illustrazione del punto è stata affidata ai tecnici esterni ai quali l’amministrazione si è rivolta per comporre il piano.

“Il contenuto della delibera è molto tecnico - ha chiarito il presidente Ferrarese - ma apre ad alcune considerazioni politiche. Oggi si conclude un percorso che, insieme ad una sola altra provincia del Veneto, ci vede mancanti ma non è una colpa in quanto abbiamo avuto anche il rinnovo del consiglio proprio quando la proposta era pronta. Il piano di oggi verrà inviato alla Regione per l’elaborazione di un piano complessivo”.

Dopo l’illustrazione del piano da parte del professionista esterno Andrea Salvagnini, che ha evidenziato come la superficie agricola sia ripartita per area di pregio secondo quattro diversi livelli, il segretario generale Gerlando Gibilaro ha chiarito che il piano “non rappresenta in alcun modo un vincolo urbanistico ma piuttosto un indicatore per le amministrazioni comunali in vista di futuri insediamenti”.

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