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Ballani: “A rischio mais zucchero e allevamenti”

L'allarme

Troppa pioggia in primavera: mais e grano in sofferenza

Grande preoccupazione degli agricoltori polesani in vista dell’accordo tra Unione europea e Mercosur, il mercato comune dei Paesi del Sudamerica, che potrebbe essere ratificato il 18 e 19 novembre nell’ambito del G20 in Brasile. Tra i punti contestati, l’abolizione dei dazi sui prodotti agroalimentari di punta italiani e l’assenza di salvaguardie forti e vincolanti per garantire gli standard ambientali e il rispetto dei diritti del lavoro richiesti agli agricoltori europei.

“L’accordo, se passerà così com’è, rischia di creare uno squilibrio competitivo che favorisce una corsa al ribasso dei costi in mancanza di regole comuni da rispettare - attacca Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo - In Polesine ad essere penalizzati saranno i comparti degli allevamenti avicoli e bovini, oltre al mais e alla barbabietola da zucchero. Il mais è la coltivazione leader della nostra provincia, con oltre 20.000 ettari di estensione. Molto importanti anche la bietola da zucchero, con 3.000 ettari coltivati, e tutto il sistema della carne bovina e avicola. Il problema è che questi alti standard ambientali non vengono seguiti dai Paesi del Sudamerica. C’è uno squilibrio anche per quanto riguarda l’uso di fitofarmaci, dato che in Italia sono stati tolti parecchi principi attivi e invece in Brasile, negli ultimi decenni, l’uso è aumentato”.

È evidente, secondo Confagricoltura, che con l’accordo sul Mercosur si rischia di creare uno squilibrio letale per l’intera filiera, che impedirebbe di arrivare a un libero scambio ad armi pari. “Rimangono forti perplessità su un insufficiente monitoraggio delle produzioni sudamericane e su una mancata certificazione dei prodotti, che andrebbero a penalizzare il mercato agroalimentare europeo - sottolinea Ballani - L’accordo può senz’altro avvantaggiare altri settori, come quello industriale, ma non quello agricolo. Auspichiamo che ci siano una riflessione e una rivisitazione per la parte relativa ai prodotti agricoli, perché senza reciprocità il nostro settore affonda”.

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