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Contro le violenze, esercito sui treni

I militari in Veneto viaggeranno gratis sui treni regionali

Treni Regionali Gratuiti per i Militari: Un Esperimento di Sicurezza e Valorizzazione delle Forze Armate

Dal 1° dicembre, i militari in servizio nel territorio veneto potranno viaggiare gratuitamente sui treni regionali, un progetto che mira a rafforzare la sicurezza percepita e a valorizzare il ruolo delle forze armate. Ma cosa significa realmente questa iniziativa e quali sono le sue implicazioni?

L'iniziativa, frutto della collaborazione tra il Ministero della Difesa, la Regione Veneto, Trenitalia e Infrastrutture Venete, si propone di raggiungere diversi obiettivi. In primo luogo, si intende aumentare la sicurezza percepita a bordo dei treni regionali. La presenza di militari in divisa potrebbe infatti fungere da deterrente per eventuali comportamenti illeciti, creando un ambiente più sicuro per tutti i passeggeri.

Oltre alla sicurezza, l'iniziativa mira a valorizzare il servizio delle forze armate. I militari, appartenenti all'Esercito Italiano, alla Marina Militare e all'Aeronautica Militare, potranno viaggiare senza pagare il biglietto del treno per gli spostamenti casa-lavoro. Questo non solo rappresenta un riconoscimento del loro impegno quotidiano, ma potrebbe anche migliorare la loro qualità di vita, riducendo i costi di trasporto.

Il progetto, che coinvolge circa 9.000 militari, sarà in fase di sperimentazione dal 1° dicembre 2024 al 31 dicembre 2025. Durante questo periodo, i militari dovranno segnalare la loro presenza al personale di Trenitalia prima di salire a bordo, compilare un modulo e comunicare la carrozza in cui intendono viaggiare. La Regione Veneto si farà carico dei costi, rimborsando Trenitalia sulla base di una rendicontazione annuale.

Ogni tre mesi, verrà effettuato un monitoraggio per valutare l'efficacia dell'iniziativa. Questo permetterà di apportare eventuali modifiche e miglioramenti, garantendo che il progetto risponda alle esigenze di sicurezza e valorizzazione delle forze armate. Le stazioni di confine coinvolte includono Primolano, Peri, Mozzecane, Bonferraro, Nogara, Peschiera del Garda, Occhiobello, Orsago e Portogruaro.


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