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Muore a 21 anni tornando a casa

Un giovane giardiniere kosovaro perde la vita in un incidente stradale

La tragica scomparsa di Rilind Thaqi: una vita spezzata sulla via del ritorno a casa

La storia di Rilind Thaqi, giovane giardiniere di 21 anni, è una di quelle che colpiscono al cuore. Un ragazzo che aveva trovato il suo posto nel mondo, lavorando con passione al campeggio Union Lido di Ca' di Valle, e che stava per tornare a casa dai suoi genitori in Kosovo, dopo un anno di lontananza. Ma il destino ha voluto diversamente. Nella notte tra mercoledì e giovedì, mentre tornava da Jesolo, la BMW su cui viaggiava è uscita di strada a Cavallino, in via Fausta, schiantandosi contro un palo. Rilind, seduto sul lato passeggero, ha perso la vita sul colpo.

Rilind, o Lindi come lo chiamavano affettuosamente amici e parenti, era riuscito a costruirsi una vita serena e soddisfacente in Italia. Aveva ottenuto il permesso di soggiorno, un lavoro stabile e stava per prendere la patente. Il suo sogno era quello di acquistare una casa a Ca' Savio, dove viveva con il fratello Lirigxon e la cognata. La sua personalità solare e il suo sorriso contagioso avevano conquistato tutti sul litorale, dai colleghi del campeggio agli amici con cui giocava a calcetto a Jesolo.

La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente la comunità kosovara di Cavallino-Treporti, composta da circa un centinaio di persone. Anche la sindaca Roberta Nesto ha espresso il suo cordoglio, sottolineando come Rilind e il cugino coinvolto nell'incidente fossero giovani lavoratori ben integrati nel territorio. "Esprimo dispiacere per quanto accaduto a nome di tutto il Comune", ha dichiarato.

Rilind aveva davanti a sé un futuro promettente. I gestori del camping Union Lido lo avevano già confermato per la nuova stagione lavorativa che sarebbe iniziata a gennaio 2025. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile non solo tra i suoi cari, ma anche tra tutti coloro che avevano avuto la fortuna di conoscerlo.

I parenti di Rilind sono distrutti dal dolore. "Era felice, si sentiva realizzato", racconta il cugino Dini Pacarizi. "Quando ho saputo dell'incidente, mi è mancato il respiro". Anche Arben, un altro cugino, ricorda con affetto il giovane: "Era riuscito a prepararsi tutto, ora voleva comprare casa". La famiglia Thaqi, che aveva visitato Rilind a gennaio, non riesce a capacitarsi della tragedia che li ha colpiti.


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