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“Bici in città e colonnina a 19°”

Quarto sforamento a Rovigo e ancora allerta arancione

Con l’ultimo rilevamento di Arpav di martedì, riferito al 18 novembre, che attesta il quarto sforamento dei limiti massimi di emissione di Pm10 (75 microgrammi per metro cubo), Rovigo continua a fermarsi nella zona arancione dell’allerta. Brusco, anzi, nebbioso risveglio di settimana, dunque, per Rovigo, dopo un week end che ha visto registrare un alto livello di pm10: 70 μg/m3 sabato e 72 μg/m3 domenica.
Per la giornata di mercoledì, il bollettino dell’Agenzia regionale per l’ambiente prevede un abbassamento delle emissioni, tuttavia la ricomparsa dello smog in città segna l’avvicinarsi della stagione più fredda dell’anno.
Anche perché il progressivo abbassamento delle temperature, l’inevitabile necessità di riscaldamento e una mobilità che non accenna a diminuire, sono tra i fattori che fanno accendere la spia d’attenzione sulla qualità dell’aria in città: un livello scadente, infatti, quello che si respira nel capoluogo, la quantità di polveri sottili continua a rimanere alta implicando così varie forme di risposta ecologica al problema, come le restrizioni sulla viabilità. Davanti a un fenomeno in aumento, viste anche le previsioni di zero termico per oggi e sabato prossimo, la qualità dell’aria ne risente provocando, di conseguenza, varie riflessioni anche per i rodigini che ogni giorno sia apprestano a uscire di casa e che, nel loro piccolo, cercano di contribuire a ridurre i consumi.

“Cerco di uscire meno possibile con l’auto – spiega Fabrizio -, preferisco l’uso della bicicletta o vado a piedi. Ci sono industrie, logicamente, che consumano e producono emissioni per il riscaldamento e le varie lavorazioni ma se tutti facessimo la nostra parte sarebbe già un passo in avanti”. E conclude: “Qua a Rovigo abbiamo sempre la macchina per muoverci, forse occorre preferire una mobilità diversa”.
D’accordo con i dati riscontarti negli ultimi giorni, Vania sostiene: “Penso che a Rovigo siamo a livelli pazzeschi di inquinamento, aria malsana e molte nebbie non aiutano senz’altro. Nel mio piccolo, accendo il riscaldamento tenendolo basso, così anche si risparmia, e mi muovo in bicicletta”.
Per Stefano, attenzione al riscaldamento e alla mobilità sono la chiave per dare un piccolo contributo anche da cittadini: “Cerco di tenere il riscaldamento entro limiti economici ed ecologici, massimo 19 gradi a casa e mi muovo meno possibile con l’auto, bisogna cercare di sprecare e consumare meno risorse naturali”.
Non si nasconde dietro a un dito Gigi che candidamente dichiara: “Io uso poco il riscaldamento preferendo il camino”, ma trova un’altra fonte di inquinamento su cui puntare il dito. “La mia domanda però riguarda il traffico aereo, rimangono molti dubbi sull’inquinamento dell’aria prodotto da queste emissioni”.

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