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Quando la cucina diventa arte

A villa Morosini è stata illustrata l’opera “La scuola delle nonne” e il patrimonio immenso del Bel Paese

Quando la cucina diventa arte

“Il colore è sapore” diceva Gualtiero Marchesi ma anche “gli odori sono la memoria”, aggiunge Marisol Burgio di Aragona, autrice del libro “La scuola delle nonne” (edizioni La Vita Felice) presentato, durante la serata di mercoledì 20, nella splendida Villa Morosini di Polesella in occasione della nona edizione della settimana della cucina italiana nel mondo.

Odori, ricordi appunto, stralci di una cucina del passato che affonda le radici nelle due culture, diverse ma fortemente caratterizzanti, delle nonne della scrittrice; un viaggio tra le infanzie di un tempo, nei sapori e nella valorizzazione del buon cibo - patrocinato dal Comune di Polesella, Soroptimist Rovigo e organizzato dall’associazione “La Dante” - che ha condotto i presenti alla scoperta della prima opera letteraria dell’autrice. Con la moderazione di Antonio Lodo, l’incontro è proseguito con il racconto del libro, della sua struttura e delle ricette contenute provenienti dalle cucine delle nonne: Amelia, quella paterna dalmata e Elisabeth, materna e renana. Il profumo del mare Adriatico, delle tradizioni dell’Est, con l’inconfondibile odore del pane tedesco, delle mele cotte nell’apfelstrudel, insieme all’oro del sole cocente siciliano sotto il quale maturano i pomodori. Tutto, ha raccontato Burgio, “si condensa nei ricordi, momenti di vita che portiamo sempre con noi”. L’evento, grazie al catering di “Corte Bariani”, è stato un’esperienza a 360 gradi tra l’arte culinaria, letteraria e artistica: dopo la presentazione, infatti, gli ospiti hanno potuto assaggiare alcune delle ricette presenti nel libro in un contesto d’eccezione come la villa.

“Il paese ha un forte legame con l’arte culinaria, basti ricordare il passaggio di Pellegrino Artusi e la sua scoperta di quel “risi dell’ostessa di Polesella” che altro non erano che il riso alla cacciatora” ha commentato il sindaco, Emanuele Ferarrese, insieme alla presidente de “La Dante Rovigo”, Mirella Rigobello: “Lieto di questo evento, per una cultura a tutto tondo che unisce l’arte alla cucina e alla letteratura”. Plauso pe l’iniziativa anche dal proprietario della villa, Luciano Zerbinati, che ha sottolineato: “Credo che anche la cucina sia arte: come le ricette e le sapienza di un tempo esprimono l’ingegno umano, così la storia dall’arte con le opere artistiche”.

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