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Porticciolo, si cerca la soluzione

Sopralluogo degli assessori Maniezzo, Rizzato e De Luca nella struttura chiusa da un anno e mezzo

Porticciolo, si cerca la soluzione

Porticciolo turistico sotto la lente d'ingrandimento di tre assessori. Il porticciolo turistico affacciato sul Canalbianco, la cui storia è stata lunga e tormentata, non è stato dimenticato. Nei giorni scorsi tre assessori, Lorenzo Rizzato, Mattia Maniezzo ed Erika De Luca, insieme ad alcuni tecnici di palazzo Nodari hanno effettuato un sopralluogo per vedere la situazione in cui versa l’immobile, chiuso da oltre un anno e mezzo dopo che Massimo Zanirato, rappresentante della Aapprodo srl, ossia l’ultimo gestore, è deceduto. “Sicuramente una delle priorità per l’amministrazione comunale è restituire alla comunità rodigina questo luogo che per troppi anni è rimasto chiuso - spiega Rizzato - A breve ci saranno degli incontri sia con la presidente di Interporto Alessandra Ferrari e l’amministratore delegato Vitaliano Bressanin, che con la Regione per delineare una conclusione di questa vicenda volta a realizzare i lavori necessari alla riqualificazione e per poi riaprire la struttura a tutti i rodigini che per troppo tempo non l'hanno potuta utilizzare”.

Il porticciolo rientra nel complesso immobiliare denominato “Interporto di Rovigo” di cui è proprietaria la Regione che costituisce l'oggetto della concessione sottoscritta tra la stessa Regione e la società Interporto di Rovigo spa ed è gestito in sub-concessione dal Comune di Rovigo. Per la verità, però, non è ancora rientrato nella disponibilità del Comune: formalmente è ancora in concessione alla Aapprodo srl che lo ha gestito fin dal 14 dicembre 2012 senza però che sia mai decollato. Prima della Aapprodo srl, invece, la gestione era stata del circolo nautico Porta Mare guidato da Stefania Giro e dal marito ai quali poi è stata sottratta dal Comune - all’epoca il sindaco era Bruno Piva - in modo anche piuttosto drastico. Tra gli interventi necessari a rimettere in sesto la struttura, emersi da sopralluogo degli assessori, c’è il dragaggio del fiume, opera di competenza della Regione, la sistemazione dei pontili e, soprattutto, degli impianti a servizio dell’immobile. “In generale le condizioni non sono particolarmente compromesse - conclude Rizzato - attualmente la problematica è legata più che altro all’iter giuridico e burocratico da intraprendere per tornare in possesso del bene. Abbiamo anche incontrato gli eredi dell’ultimo gestore per delineare una conclusione e poter riprendere l’attività al più presto”. La realizzazione della struttura, nel 2009, è costata 1,7 milioni di euro di fondi europei finanziati con lo scopo preciso di renderla un centro di servizi turistici, ricreativi e ricettivi.

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