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Porto Viro

Polesano si finge collaboratore di Rocco Siffredi e propone provini alle ragazze

Una storia di raggiri a sfondo sessuale smascherato dalle Iene.

Polesano si finge collaboratore di Rocco Siffredi e propone provini alle ragazze

Un frame del servizio andato in onda ieri sera

Il nome del più celebre dei pornoattori italiani, Rocco Siffredi, usato come amo per ottenere foto e filmati sessualmente espliciti, ma anche prestazioni sessuali da aspiranti pornoattrici ignare però della vera identità della persona che si trovavano di fronte.

E’ questa la trama dell’incredibile storia di inganni e raggiri emersa a Porto Viro e portata alla luce dalla trasmissione televisiva Le Iene, il cui inviato Filippo Roma si è presentato in città insieme a Rocco Siffredi, a due sue ragazze che hanno accettato di fare da “esche” e da Elena, l’ex fidanzata del “finto esaminatore”. L’uomo, infatti, dopo aver aperto un profilo su Tiktok “Roccosiffredi_official”, con ben 50mila follower, si è poi finto un suo collaboratore per adescare donne interessate a partecipare alla “Siffredi Academy”, una scuola di formazione fondata in Ungheria da Siffredi, per introdurre nuove leve nel mondo dell’intrattenimento mondiale per adulti. Nel servizio Siffredi ha però spiegato che con quella pagina non c’entrava nulla. Ma non è finita qui.

Perché proprio attraverso quel profilo, il portovirese avrebbe “agganciato” delle ragazze alle quali faceva capire che un presunto esaminatore, che era sempre lui stesso, le avrebbe potute far entrare nell’Accademy sottoponendole un casting. Così, attraverso un contatto Instagram, chiedeva loro foto e filmati hard. In alcuni casi, si sarebbe addirittura spinto a invitarle a incontri personali per un “provino” al quale l’esaminatore, ovvero lui, le avrebbe sottoposte, girando loro come “prova” alcuni filmati che lo riprendevano insieme ad altre donne. E, secondo quanto riportato dalla trasmissione, alcuni filmati amatoriali sarebbero stati ripresi senza il consenso delle dirette interessate.

Il servizio delle Iene, vista la delicatezza del caso, si è fermato alla “superficie” e non dà un quadro definito delle dimensioni del “porno scandalo”. Non si sa quante ragazze siano cadute in questa trappola a sfondo sessuale e se qualcuna abbia sporto denuncia. Fatto sta che nel servizio andato in onda domenica sera sono stati mostrati i messaggi che l’uomo ha inviato alle due “infiltrate”, Roberta, una giovane toscana, e Anna, amica di Siffredi, che si sono prestate per smascherare l’impostore. Attraverso messaggi e interazioni, è stato evidenziato il modus operandi dell’uomo, che chiedeva materiali espliciti e si proponeva di girare video intimi con le candidate come parte del “casting”.

A fronte di un quadro già grave, a rendere ancor più potenzialmente penalmente rilevante la vicenda, il fatto che venga esplicitamente spiegato che l’uomo avrebbe registrato video di donne a loro insaputa durante momenti intimi. A dirlo, addirittura la ex fidanzata, che ha mostrato tutto il proprio tormento per quanto scoperto, vedendo fra l’altro riprese fatte nella loro casa: “La cosa che mi ha più sconvolto sono stati due video di due donne, una che dice, ‘Non è che per caso sono ripresa?’, e lui risponde di no, la seconda che per me è stata filmata a sua insaputa”. Attività illegali, rimarca Roma”. E l’interrogativo posto da Siffredi resta sospeso: “Che ci fa poi con questi video? Li commercializza? Li vende all’estero?”.

In un filmato con telecamere nascosta, racconta a una delle due ragazze “esca”, “E’ una vita che io facevo Onlyfans, mi vendevo le cose che giravo con le ragazze, le donne sposate e tutto, per quello che mi ha trovato la mia ex: ha trovato i video vecchi”. Poi è arrivato il momento del confronto con Rocco organizzato da Le Iene, l’uomo ha cercato di giustificarsi, dicendo in prima battuta: “Io non c’entro, mi hanno rubato l’account”. Poi, di fronte all’evidenza dei fatti, ha ammesso di aver sbagliato e ha chiesto scusa. E, tra le promesse fatte, quella di non spacciarsi mai più per collaboratore di Siffredi e di porre fine a queste pratiche. La puntata si chiude anche con l’appello accorato e commosso dell’ex fidanzata: “Io so che lui ha bisogno di aiuto, io in quattro anni non sono riuscito ad aiutarti: per me è proprio un addio ma se hai bisogno di aiuto, fatti aiutare”.

Questa storia, come chiosato da Siffredi può avere un aspetto positivo, ovvero mettere in evidenza i rischi legati ai social media e alla manipolazione online. La trasmissione ha anche sottolineato l’importanza di denunciare questi episodi, affinché i responsabili possano essere perseguiti: “E’ fondamentale che le persone stiano attente e che capiscano che dietro queste truffe non ci siamo noi. E’ una questione di rispetto, per tutti”.

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