Cerca

Salute

Vaccinazioni in Veneto in aumento

Con l'arrivo dell'influenza cresce la fiducia nei vaccini in Veneto. Contagi sotto la media nazionale

Vaccinazioni in Veneto in aumento

La stagione influenzale è alle porte e il Veneto sembra aver risposto con determinazione alla chiamata della prevenzione. Ma cosa ha spinto i veneti a tornare in massa a vaccinarsi contro l'influenza? E quali sono le implicazioni di questo rinnovato impegno per la salute pubblica? Analizziamo i dati e le tendenze emergenti.

UN RITORNO ALLA PREVENZIONE
Dopo un periodo di disaffezione post-Covid, i cittadini del Veneto stanno riscoprendo l'importanza della vaccinazione antinfluenzale. La campagna vaccinale, lanciata dalla Regione il 7 ottobre, ha già registrato numeri significativi. In sole sei settimane, le 468 farmacie aderenti hanno somministrato 41.874 dosi, un numero destinato a raddoppiare rispetto alle 26.651 dosi dello stesso periodo del 2023. Anche i medici di famiglia, i pediatri di libera scelta e le aziende sanitarie hanno contribuito in modo sostanziale, con un totale di 680.000 dosi somministrate, superando le 650.000 dell'anno precedente.

IL RUOLO CRUCIALE DELLE FARMACIE
Le farmacie hanno giocato un ruolo fondamentale in questa campagna, offrendo un servizio che ha saputo coniugare efficienza e comodità. Andrea Bellon, presidente di Federfarma, ha sottolineato come la fiducia degli utenti nei confronti dei farmacisti sia cresciuta, grazie anche alla possibilità di evitare lunghe attese e di prenotare un appuntamento nell'orario preferito. Questo approccio ha permesso di raggiungere un pubblico più ampio, inclusi coloro che lavorano e gli anziani, che spesso trovano difficoltà a recarsi presso le strutture sanitarie.

UN QUADRO EPIDEMIOLOGICO INCORAGGIANTE
I risultati di questo ritorno alla prevenzione sono già visibili. Secondo il rapporto epidemiologico Respivirnet, il Veneto registra un'incidenza di contagi inferiore rispetto allo stesso periodo del 2023: 5,95 casi per mille abitanti contro 8 per mille. Questo dato è anche al di sotto della media nazionale di 6,32 per mille, permettendo alla regione di passare dalla zona gialla ("intensità bassa") all'area verde ("livello basale"). Finora, 180.000 persone hanno contratto l'influenza o virus simil-influenzali, con i bambini fino a 4 anni e la fascia d'età 15-64 anni tra i più colpiti.

LA SFIDA DELL'INFLUENZA "AUSTRALIANA"
Nonostante i progressi, l'influenza rimane una patologia imprevedibile. Il professor Vincenzo Baldo, ordinario di igiene all'Università di Padova, avverte che il picco dei contagi potrebbe spostarsi da dicembre a gennaio. La variante "australiana", causata dal virus H3N2, è considerata più aggressiva, ma il vaccino offre una copertura efficace, riducendo il rischio di ricovero. Baldo sottolinea l'importanza di non sottovalutare l'influenza, che ogni anno causa ricoveri e vittime.

COVID-19: UNA MINACCIA ANCORA PRESENTE
Parallelamente, il Covid-19 continua a rappresentare una minaccia, seppur in forme meno gravi. L'ultimo report di Azienda Zero segnala 332 nuovi casi, un dato sottostimato a causa della riduzione dei tamponi ufficiali. Le vaccinazioni contro il Covid-19 proseguono, con 271.478 dosi somministrate dal primo ottobre. La curva dei contagi è in leggera risalita tra gli over 85, sottolineando la necessità di mantenere alta la guardia.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400