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RICORRENZA

San Bellino, il Santo di Rovigo e Adria

Una festa per celebrare i cani

San Bellino, il Santo di Rovigo e Adria

Un cane con un fiocco rosso al collo, simbolo del patrono di San Bellino

Oggi, 26 novembre, la città di Rovigo e la diocesi di Adria celebrano San Bellino, la figura di un Santo che rappresenta storia, fede e leggenda; fu un vescovo di Padova, un uomo di grande ingegno e santità, che dedicò la sua vita alla riforma gregoriana e alla difesa dei diritti della Chiesa. La sua morte, avvenuta nel 1147, è avvolta nel mistero e nella leggenda, ma il suo impatto sulla comunità locale è innegabile. La celebrazione di San Bellino è un'occasione per la comunità di Rovigo di riscoprire le proprie radici culturali e storiche. Bellino fu assassinato nei pressi di Fratta Polesine, in un'area paludosa e isolata, la leggenda narra che il suo corpo fu ritrovato grazie a un cane, motivo per cui, nel giorno della sua ricorrenza, i cani portano un fiocco rosso al collare, simbolo di continuità tra passato e presente, un modo per onorare la memoria di un uomo che ha lasciato un'impronta indelebile. Dopo la sua morte, il corpo di del Santo divenne oggetto di contesa tra diverse comunità, i cittadini di Rovigo desideravano trasferire le sue spoglie nella loro chiesa principale, un desiderio che si scontrò con la volontà di nobili locali come Giovan Battista Guarini. Alla fine, nel 1647, le spoglie furono trasportate nella cappella maggiore di San Bellino, grazie all'intervento del Vescovo di Adria Polo Savio. Nel 1774, Papa Clemente XIII elevò la Chiesa di San Bellino a Basilica, stabilendo il 26 novembre come giorno di festa in suo onore. 










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