VOCE
rovigo
27.11.2024 - 05:58
almiro Franco Tosini, consigliere comunale del gruppo Pd, contro la riforma dell’articolo 23 dell’area Interporto.
“Dopo le condivisibili precisazioni dell’ex sindaco Gaffeo - dice Tosini - intervengo sulla questione del piano particolareggiato dell’area interportuale. Lo scorso ottobre avevo inviato al sindaco, a ciascun consigliere e componente di giunta, con l’intento di poter fornire un contributo al confronto in consiglio, il mio parere sulla questione. Concludevo che non si dovesse accedere ad alcuna modifica del citato articolo 23".
"Osservavo che il cds precisava con la propria decisione che, anche a prescindere dalla questione urbanistica relativa al rispetto delle norme tecniche di attuazione del Piano particolareggiato, la classificazione quale industria insalubre comporta l’applicazione comunque dei poteri generali di controllo su tali attività attribuiti al sindaco. E’ evidente che la modifica che Confindustria vorrebbe apportare all’articolo 23 sia del tutto inutile, non sortendo alcun effetto pratico nel senso auspicato da Confindustria Veneto e da chi condivide tale posizione. Non si supererebbe cioè, l’ampio potere di valutazione in capo al sindaco, della tollerabilità o meno delle lavorazioni provenienti dalle industrie classificate insalubri".
"Né si supererebbe “il principio di precauzione” che obbliga le autorità competenti ad adottare tutti i provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e l’ambiente”. Per Tosini “non è da sottovalutare che Rovigo è forse il comune più inquinato del Veneto, già indicato dalla Regione in zona “A” di rischio di superamento delle soglie di allarme per il PM10. Anche per tale motivo ogni intervento sulla modifica dell’articolo 23 sarebbe privo di qualsiasi finalità pratica. Pertanto fare riferimento all’opportunità di riformarlo, con il pretesto di implementare uno sviluppo industriale e lavorativo, è del tutto errato”.
Il consigliere di minoranza aggiunge che “forse le norme da cambiare sono altre come da più parti sostenuto. Tutto questo meritava un approfondimento che ci è stato negato. Con il consigliere Diego Crivellari non potevamo che stigmatizzare la scelta di questa amministrazione di aver voluto evitare un confronto in consiglio. Quando si discute su temi, come la salute e l’ambiente, le posizioni preconcette e di partito non dovrebbero condizionare il voto e il confronto.
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