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LA RASSEGNA

La nostra storia si fa sentire

Il ciclo di appuntamenti si apre a Loreo, per concludersi soltanto a fine dicembre in  Rotonda

La nostra storia si fa sentire

Bach, Handel, Mendelssohn, Mozart ma anche Liszt: sono i grandi protagonisti della musica a far suonare gli organi pluricentenari della nostra provincia, alla scoperta di un patrimonio artistico, costruttivo e musicale, senza eguali: da venerdì torna la rassegna Antichi Organi del Polesine.

Patrocinato dalla Provincia di Rovigo, a cura di Asolo Musica-Veneto Musica, con la collaborazione delle diocesi di Adria-Rovigo e Chioggia, insieme alle parrocchie ospitanti, l’appuntamento alla scoperta e, all’ascolto degli organi storici, partirà dalla chiesa di Santa Maria Assunta di Loreo, venerdì sera alle 21, per passare domenica 8 dicembre, alle 17, alla chiesa di san Biagio di Lendinara; venerdì 20 alle 21 alla chiesa di San Ippolito Martire di Giacciano con Baruchella, sabato 28 alle 17 nella chiesa arcipretale di san Nicolò vescovo a Ca’ Venier di Porto Tolle, per concludersi infine, domenica 29 alle 18 in Rotonda a Rovigo.

Tra i grandi protagonisti dell’edizione 2024, gli eccezionali strumenti di uno dei più importanti organari del XVIII secolo, Gaetano Callido: dal più antico conservato in Polesine, al tempio delle Rotonda, a quello di Loreo del 1787, per passare a quello costruito dal figlio Antonio nel 1829 di Giacciano; si aggiungono a questi, inoltre, il Bazzani del 1887 a Ca’ Venier, insieme al Malvestito di Lendinara del 1926.

“Con orgoglio continuiamo a patrocinare questa rassegna che ha il compito, oltre che a far ascoltare la musica, di promuovere, valorizzare gli organi antichi della nostra provincia: un patrimonio da riscoprire e apprezzare sempre di più”, ha sottolineato il consigliere provinciale Lucia Ghiotti, durante la presentazione di mercoledì a palazzo Celio. “Ci sarà anche una visita nelle scuole - ha aggiunto - uno strumento appositamente pensato per coinvolger e far capire ai ragazzi come funzionano questi incredibili strumenti”.

Tramite anche l’ausilio di un modellino funzionante del meccanismo di compressione dell’aria e rilascio del suono, Nicola Cittadin, direttore artistico della rassegna, ha commentato: “Questi organi, funzionanti, oltre che per la loro bellezza artistica e musicale, sono la testimonianza, l’eredità delle nostre comunità del passato: questa è un’occasione per scoprirli”.

Soddisfazione per l’evento anche da parte di Federico Pupo, direttore artistico Asolo Musica che ha evidenziato: “Questi concerti si inseriscono nel circuito organistico regionale ‘Cantatibus Organis’ e solo continuando a suonarli possono continuare a funzionare correttamente. La loro musica sono un nutrimento culturale unico”.

Tra gli interpreti delle serate, grandi nomi come Luca Sartore, Elisabeth zawadke, Nicola Cittadin insieme a Paolo Tognon, Matteo Varagnolo, Diego Cal e Nicolò Sari, allieteranno il pubblico alla scoperta di quei piccoli gioielli nascosti tra le antiche mura pieviali del Polesine: organi del passato che rivivono e continuano a stupire nel segno della valorizzazione.

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