VOCE
LA CRISI
28.11.2024 - 06:00
Per il futuro di Iras, la partita dell’esternalizzazione del servizio di gestione è ancora del tutto aperta. E solo intorno a metà dicembre si potrà sapere qualcosa di più. In altre parole, solo dopo il 15 dicembre si saprà se il bando per il “project financing/partenariato pubblico privato, per l’affidamento della gestione operativa del Centro servizi San Bortolo di Iras” arriverà a compimento.
Questo è quanto emerge dallo scambio di informazioni avvenuto tra la Regione e il Comune di Rovigo in questi giorni. La commissione, chiamata a valutare l’unica offerta presentata da un soggetto privato alla manifestazione di interesse avviata tramite la pubblicazione di un avviso pubblico lo scorso 4 giugno da Azienda Zero, ha chiesto a quello stesso operatore dei chiarimenti rispetto all’offerta. “L’operatore ha tempo fino al prossimo 10 dicembre per presentare le integrazioni - afferma il sindaco Valeria Cittadin - dopodiché verranno effettuate le valutazioni del caso e, una volta concluse, sapremo forse qualcosa di più su come andrà avanti il procedimento”.
Dunque serve ancora tempo, in attesa delle integrazioni all’offerta. La tabella di marcia, comunque, prevede che dopo la manifestazione d’interesse, chi si aggiudica il project financing diventando “promotore” deve poi realizzare in un progetto di gestione, appunto, con la necessaria validazione da parte di Azienda Zero e di Iras, per approdare poi al bando vero e proprio di gestione, con procedura aperta e con la possibilità del “promotore” di esercitare un diritto di prelazione.
In tutto questo, vanno considerate le cifre in ballo. Come si legge nel bando, “l’importo richiesto in acconto sul canone di concessione per la gestione operativa dei 261 posti letto e che costituisce il corrispettivo di aggiudicazione, almeno pari al valore minimo posto a base d’asta pari a 5,8 milioni di euro, Iva esclusa”. Oltre a questo “anticipo”, è poi previsto un canone annuo di gestione, “da corrispondersi con cadenza mensile, in quanto correlato all’utilizzo del fabbricato: tale importo è fisso e predeterminato dall’ente concedente in 322mila euro l’anno, Iva esclusa, pari a 5,5 milioni di euro, Iva esclusa, per 15 anni”. A questo si aggiungono anche 300mila euro per la copertura delle spese per il servizio di supporto al responsabile unico del procedimento.
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