VOCE
la sentenza
28.11.2024 - 20:34
Teodorico è stato sconfitto. Messo in ginocchio da una stoccata partita dal Delta e che ha colto nel segno. Il Tar del Lazio, infatti, ha accolto i due ricorsi per l’annullamento del decreto del 29 marzo 2021 del ministro della Transizione ecologica e del ministro della Cultura, con il quale era stato “espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale sul progetto di messa in produzione del giacimento convenzionalmente denominato Teodorico nell’ambito della concessione di coltivazione presentato da Po Valley Operations”.
A impugnare l’atto che avrebbe visto le trivelle entrare in azione in mare al largo del Delta del Po sono stati, 2021, in particolare, l’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, la Provincia di Rovigo, i Comuni di Adria, Taglio di Po, Ariano nel Polesine, Loreo, Rosolina, Papozze, Corbola, ComuPorto Viro e Porto Tolle, con l’avvocato Bruno Barel, con un secondo analogo procedimento aperto da Legambiente nazionale, Lipu, Wwf Italua e Greenpeace, assistiti dall’avbvocato rodigino Matteo Ceruti.
“Il provvedimento impugnato - si legge nella sentenza - ha consentito una trivellazione a meno di un chilometro dai confini di un’area del Delta del Po, posta tra le 6 e le 12 miglia marine di distanza dalla costa e qualificabile come sito marino di interesse comunitario”.
Dopo il riconoscimento nel 2015 da parte dell’Unesco del Delta del Po come riserva di biosfera del programma ‘Man and the Biosphere’, a suo tempo il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha proposto alla Regione Veneto e alla Regione Emilia-Romagna l’individuazione del “sito marino di importanza comunitaria”, individuato con le delibere delle giunte
regionali di Veneto ed Emilia Romagna nel 2020, per una superficie totale di 536 chilometri quadrati. Quindi, scrivono i giudici amministrativi, “la ‘valutazione di incidenza ambientale’ avrebbe dovuto tenere conto non solo dei siti di interesse comunitari già oggetto di approvazione della Commissione europea, ma anche dei siti per i quali vi fosse stata la relativa proposta”.
Quindi, si legge nella sentenza, “poiché non vi è stata la valutazione della proposta a suo tempo trasmessa dallo Stato alla Commissione europea, avente per oggetto il Delta del Po, il primo motivo del ricorso va accolto, con il conseguente annullamento del provvedimento impugnato. Restano assorbite le altre censure, poiché il disposto annullamento comporta la salvezza degli ulteriori provvedimenti e la rinnovazione del procedimento, basata sulle ulteriori valutazioni nelle sedi competenti degli interessi in conflitto”.
Il progetto prevedeva la realizzazione di una piattaforma offshore e la perforazione di 2 pozzi di sviluppo certi, con la possibilità di perforare ulteriori due pozzi, con completamenti in “sand control”. Tutto questo al di sotto del 43esimo parallelo, davanti alla costa romagnola ma a ben poca distanza dal Delta veneto.
Fra gli altri punti punti sollevati, sette in tutto, ce n’è uno che merita di essere ricordato, perché da queste parti nessuno se lo dimentica. E si chiama subsidenza: “Nel corso del procedimento di valutazione ambientale - si legge nella sentenza riepilogando le motivazioni dei ricorrenti - non sarebbero stati approfonditi adeguatamente alcuni profili di grandissima importanza e delicatezza, ed in particolare i possibili effetti delle trivellazioni sul fenomeno già esistente della subsidenza, rilevante non solo per la aumentata profondità del mare, ma anche per il progressivo abbassamento del piano di campagna (verificatosi nella misura di tre metri nei soli anni dal 1951 al 1980), giunto in diverse aree anche ad oltre quattro metri sotto il livello del mare e divenuto pericoloso anche a causa della diffusa erosione delle barriere naturali a mare, costituite da cordoni dunosi più recenti”.
Una sentenza importantissima, che ferma trivelle ormai già pronte. Non una vittoria definitiva, purtroppo, viste anche le nuove “aperture” delle ultime disposizioni normative che hanno derogato anche alla linea del 43esimo parallelo. Si tratta, comunque, di una vittoria importante.
E, a manifestare tutta la propria soddisfazione è, comprensibilmente, Moreno Gasparini, presidente dell’Ente Parco e già sindaco di Rosolina, che rimarca come “l’Ente Parco del Delta del Po che è stato capofila di un raggruppamento che si è opposto a questo provvedimento. Ormai sono quasi tre anni e la storia ci ha dato ragione. E ha riconosciuto come anche il Parco sia una realtà che ha un ruolo determinante”.
Secondo Gasparini, “la sentenza accoglie le nostre legittime preoccupazioni per il futuro del nostro territorio. Anche perché la subsidenza è una brutta bestia e non una favola. E noi lo sappiamo bene. Lo dissi a suo tempo e lo ridico ora: se vogliamo che questo territorio cresca le trivelle devono stare lontane”
Per il presidente del parco, poi, “oltre al grande risultato, che non riguarda solo i nove Comuni del Delta e la Provincia, ma tutto il Veneto. Ed è un messaggio politico, non di colore ma di sostanza: l’impegno degli amministratori polesani e del Parco ha fatto la differenza per fermare un progetto che avrebbe messo a rischio un territorio già precario, quindi danneggiando il turismo e lo sviluppo in senso lato”.
La Voce nuova | Direttore responsabile: Alberto Garbellini
Editrice Editoriale la Voce Soc. Coop. | Piazza Garibaldi, 17 - 45100 Rovigo Telefono 0425 200 282 - Fax 0425 422584 - email: redazione.ro@lavoce-nuova.it
Per la tua pubbicita' su questo sito: commerciale.ro@lavoce-nuova.it
Editrice: Editoriale La Voce Società Cooperativa. “La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo.” Redazione: piazza Garibaldi 17, 45100, Rovigo tel. 0425 200282 e:mail: redazione.ro@lavoce-nuova.it sito: www.lavocedirovigo.it
Pubblicità locale: Editoriale La Voce Soc. Coop. Divisione commerciale Piazza Garibaldi 17 - 45100 Rovigo - Tel. 0425 200282. Pubblicità Nazionale: MANZONI & C. S.p.A. Via Nervesa, 21 - 20139 Milano - Tel. 02 574941 www.manzoniadvertising.com Stampa: Tipre srl Luogo di stampa: via Canton Santo 5 Borsano di Busto Arsizio. POSTE ITALIANE S.P.A. - Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004, n.46) art. 1, comma 1, DCB (Ro). Testata registrata “La Voce Nuova” Registrazione del Tribunale di Rovigo n. 11/2000 del 09/08/2000.
Testata aderente all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria www.iap.it. Iscrizione al ROC n. 23289. Associata FILE