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il caso

Pagamenti elettronici in tilt: si pensa alla maxi causa

Codacons mobilitato, pronti a valutare la conseguenze legali

Non accetta il Pos, il cliente chiama la Finanza

Il recente blackout dei sistemi di pagamento elettronici ha sollevato preoccupazioni significative in tutta Europa. Il guasto, originato da un danno ai cavi di Worldline in Svizzera, ha interrotto per quasi 48 ore i pagamenti sui circuiti Nexi e Bancomat, due dei più utilizzati nel continente. Questo incidente ha messo in evidenza la fragilità delle infrastrutture digitali su cui si basa una parte sempre più rilevante dell'economia moderna. Ma cosa significa questo per il futuro dei pagamenti elettronici e quali lezioni possiamo trarre da questo evento?

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La Banca d'Italia, sotto la guida di Fabio Panetta, è intervenuta prontamente attivando la task force del Codise per coordinare il ripristino dei servizi. Questo intervento ha permesso di riportare gradualmente alla normalità la situazione, sebbene alcune tipologie di pagamenti con carta di credito rimangano ancora instabili. L'azione di Bankitalia sottolinea l'importanza di avere strutture pronte a gestire crisi operative di questa portata, ma solleva anche interrogativi sulla necessità di migliorare la resilienza delle infrastrutture finanziarie.

Il blackout ha coinciso con il Black Friday, un periodo cruciale per il commercio al dettaglio, causando perdite stimate in circa 100 milioni di euro. Un negozio su quattro ha segnalato difficoltà nell'utilizzo della moneta elettronica, evidenziando quanto i pagamenti digitali siano diventati essenziali per il commercio moderno. Le associazioni dei consumatori, tra cui il Codacons e l'Udicon, hanno espresso preoccupazione per la sicurezza e l'affidabilità delle infrastrutture, con il Codacons che valuta azioni legali contro i responsabili del disservizio.


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