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estrazioni in Alto Adriatico

“Stop trivelle, ha vinto il territorio”

Da Nadia Romeo a Laura Cestari, trasversale la soddisfazione per la sentenza del Tar

“Stop trivelle, ha vinto il territorio”

L’esultanza per lo stop alle trivellazioni arrivato con la sentenza del Tar del Lazio che ha annullato il via libera arrivato nel marzo 2021 al progetto del giacimento Teodorico, al largo delle coste romagnole, in Polesine è del tutto trasversale.

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L’onorevole Pd Nadia Romeo, parla di “una decisione importante per il territorio, che introduce un fondamentale principio di precauzione, nell'accostarsi a un unicum di enorme pregio naturalistico come il Delta del Po Veneto. Auspichiamo che si faccia tesoro delle osservazioni contenute nella pronuncia del Tar del Lazio e si tengano maggiormente in considerazione le specificità del nostro Polesine. Non solo dal punto di vista strettamente paesaggistico e naturalistico, ma anche in relazione al fenomeno della subsidenza, che ha segnato in maniera drammatica la nostra storia recente e che non può essere ignorato”.

Per la consigliera regionale Laura Cestari, leghista, nota come “lo stop del Tar del Lazio al progetto Teodorico è la vittoria di una comunità, il Polesine, che ama la propria terra. Noi polesani, infatti, sappiamo bene quanto delicato sia l’ecosistema della nostra Provincia: il fatto che contro questo progetto si fossero schierati, compattamente, più istituzioni a più livelli, la dice lunga. L’approvvigionamento energetico è certamente una priorità per tutti. Ma gli investimenti in un territorio non possono prescindere da una valutazione che vada oltre l’aspetto ambientale e che considerino adeguatamente anche gli aspetti sociali della comunità locale”.

Non minore la soddisfazione del consigliere regionale di Europa Verde Renzo Masolo: “Più che positivo l’annullamento della valutazione di compatibilità ambientale per il progetto di trivellazione al largo del Polesine. Anche i cittadini, le associazioni e gli amministratori locali hanno espresso fin da subito la loro contrarietà al progetto, preoccupati dagli effetti di nuove trivellazioni, soprattutto a causa del fenomeno di subsidenza che porrebbe tutta la zona interessata in serio pericolo. Tuttavia, c’è chi ancora sostiene le trivellazioni a fronte di un contributo che, anche in termini di produzione energetica, sarebbe minimo”. Non manca una stoccata “politica”: “Evidentemente all’interno del centrodestra i pareri dei loro rappresentanti locali contano poco, dal momento che questi devono rivolgersi ai giudici per fermare progetti dannosi, come le trivellazioni”.

E anche il consigliere regionale del Veneto che vogliamo Arturo Lorenzoni, docente di Economia dell’energia all’Università di Padova, non risparmia un attacco tutto “politico”: “Il blocco del Tar alle trivellazioni nell’area dell’Alto Mar Adriatico è uno stop anche al Governo Meloni, che non più tardi di un paio d’anni fa aveva annunciato di voler riprendere questo tipo di estrazioni per ricavare idrocarburi. Un’energia vecchia. Le trivellazioni avrebbero fatto sprofondare ulteriormente il Delta del Po, un territorio delicatissimo, che peraltro ha già dato in passato. Ma, soprattutto, non avrebbero permesso di virare verso una transizione energetica che oggi non è soltanto ineludibile, ma urgentissima. Le trivellazioni fanno parte di un paradigma passato e antieconomico, oltre che dannoso da un punto di vista ambientale. Il futuro, ovvero il presente, sono le fonti energia rinnovabili; su tutte, il fotovoltaico”.

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