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“Rovigo, è tempo dell’oro olimpico”

Il presidente del Coni Giovanni Malagò: “In Veneto tante discipline, spero di vedere l’acuto polesano”

ROVIGO - “Senza il Veneto lo sport italiano non sarebbe quella meravigliosa favola che tutti ci riconoscono, Rovigo non ha mai vinto una medaglia d’oro: sono convinto che si inizierà a muoversi in questo senso, proprio perché qui c’è una straordinaria storia culturale e sportiva, penso ad esempio al rugby” ha commentato Giovanni Malagò, presidente nazionale del Coni che, mercoledì mattina al Teatro Sociale di Rovigo, ha partecipato alla cerimonia regionale di consegna delle benemerenza sportive ad atleti, dirigenti e società, che si sono distinti nell’impegno sportivo, olimpico, agonistico e associazionistico.

Su un palco che ha visto brillare Mascagni, la Callas e le stelle della musica, erano altrettante le medaglie sfavillanti, in oro e argento, che sono state date al valore atletico e al merito sportivo a più di sessanta atleti da tutta la regione, fra loro anche il polesano Alessandro Camisotti. A presentare l’evento Paolo De Grandis e Silvia Cucchi.

Per la prima volta, l’annuale cerimonia itinerante, ha toccato Rovigo. “Veniamo - ha detto Giovanni Malagò - da un anno nel quale abbiamo fatto record olimpico, siamo migliorati come qualità delle medaglie: il Veneto ne ha vinte ben 10 a Parigi, se tutti avessero fatto come questa regione, saremmo stati ancor migliori, non è un discorso solo numerico ma anche di qualità. Siete una Regione multidisciplinare, tra sport di tradizione, individuali e di squadra”.

Il presidente regionale Coni, Dino Ponchio ha detto che “oggi onoriamo chi ha onorato lo Sport ma ricordiamo anche la centralità dei valori che, quest’ultimo, porta alla comunità: non possiamo tralasciare la “legge di riforma” dello sport, che necessita di urgenti miglioramenti. Fare sport è un diritto, anche lo sport ha il diritto di essere aiutato”.

L’importanza di continuare a garantirlo arriva anche dall’assessore regionale Cristiano Corazzari: “Quest’anno il Veneto è regione europea dello sport, i veneti sono una comunità fatta di sport e sportivi, i risultati agonistici lo mostrano. Bravura e duro lavoro che nascono dal basso, dai ragazzi, dalle nostre provincie, dalle società sportive, per portare avanti i valori dei nostri nonni: sacrificio, lavoro, determinazione, squadra e inclusione”. Proprio la Regione infatti, ha già in cantiere diversi investimenti mirati sull’impiantistica sportiva “affinché siano impianti sempre più sicuri, fruibili, senza barriere architettoniche, e energicamente sostenibili. Abbiamo un patrimonio impiantistico vasto: ha bisogno di adeguamento e ammodernamento”.

In teatro per premiare e intervenire, anche il presidente della Provincia Enrico Ferrarese, e diversi sindaci, tra cui Valeria Cittadin di Rovigo con l’assessore allo sport Andrea Bimbatti.
La lunga storia sportiva regionale, fatta di tanti traguardi e eccellenze, non ha lasciato indifferente Malagò che, in chiusura, ha rilanciato al sindaco della città e al delegato provinciale Lucio Taschin: “ Da quando esistono le Olimpiadi moderne, il Veneto ha vinto 68 medaglie d’oro, Venezia è in testa con 18, seguita dalle altre province. Rovigo non ha mai vinto una medaglia d’oro. In genere porto fortuna: sono convinto che Rovigo comincerà a muoversi in questo senso”.

Ma il Veneto è nei pensieri anche per Cortina 2026, le prossime Olimpiadi invernali: “La macchina organizzativa è forse più avanti su alcuni aspetti, ad esempio le infrastrutture. Tra poco usciranno le dinamiche organizzative della fiaccola che attraverserà tutte le provincie italiane. Diciamo che le cose vanno molto bene, ma c’è anche tanto da fare”.

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