“Interporto, a frenare lo sviluppo non è certo stato l’articolo 23”

Civica per Rovigo e Forum dei cittadini uniti per modificare le proposte di revisione del Piano particolareggiato della zona Interporto e dell’articolo 23. Con questo obiettivo i due gruppi di opposizione hanno depositato una mozione che approderà in consiglio comunale. Tutto parte dall’atto di indirizzo approvato dalla giunta Cittadin per mettere mano al Piano Interporto: “Dovrebbe ormai essere chiaro a tutti - spiegano - che quella disposizione (l’articolo 23, ndr) si applica a esercizi produttivi insalubri di prima classe e che non ha impedito in passato insediamenti produttivi non inquinanti. Vorremmo però cogliere l’occasione per far notare che la famosa clausola ‘evitare ogni ulteriore aggravio della salubrità e della qualità dell’ambiente circostante’ è ormai già insufficiente, perché l’aria di Borsea, e zone limitrofe, è già fuori legge e che in realtà bisognerà mettere in atto provvedimenti per migliorare la qualità dell’aria”.

Sull’atto di indirizzo, in particolare, affermano: “Di indirizzi se ne vedono ben pochi e, quei pochi, non sono tranquillizzanti. In particolare nel punto ‘viste le alquanto laboriose e lunghe procedure in tema di Vas… si potrà procedere alla stesura di un nuovo Pua’ che delinea una procedura per aggirare la necessità di ricorrere a una Valutazione ambientale strategica, cosa evidentemente poco compatibile con la successiva dichiarazione di ribadire ‘l’attenzione verso la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente’”. Civica e Forum si dichiarano dunque disponibili a collaborare “per affrontare i veri nodi che hanno bloccato lo sviluppo con norme diventate nel tempo troppo farraginose, ma ribadendo ancora una volta che il problema non è l’articolo 23”.