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“Non picchiate chi vi cura"

Ieri un presidio di sensibilizzazione della Cisl Fp all’ospedale di Rovigo

“Non picchiate chi vi cura"

Ieri un presidio di sensibilizzazione della Cisl Fp all’ospedale di Rovigo: “Rispettate chi vi cura”

Rispetta chi ti cura”, questo l’appello accorato che campeggia sui volantini che ieri un folto drappello di delegati Cisl Fp ha consegnato a quanti entravano nell’ospedale di Rovigo, ieri, mattina, nel corso di un presidio organizzato nell’atrio proprio per sensibilizzare i cittadini sul tema della violenza nei confronti del personale sosciosanitario.

E, a Rovigo, oltre ai due episodi recenti che hanno avuto come teatro il pronto soccorso, lunedì mattina con un’infermiera che ha ricevuto due pugni in faccia da una paziente “problematica” e tre settimane fa con una violenta baruffa scatenata da un paziente poco “paziente” che ha visto coinvolti più operatori, spuntano altri casi.

Uno è accaduto nella “tranquilla” Cittadella sociosanitaria di Rovigo e a raccontarla è stato lo stesso direttore generale dell’Ulss Polesana Pietro Girardi, intervenuto ieri mattina ai microfoni di Delta Radio nel programma “Il Buongiorno della Voce” per parlare proprio del problema delle aggressioni.

“Qualche settimana fa un’assistente sociale è stata attaccata nonostante un pannello di plexiglass la dividesse dall’utenza. L’aggressione poi non è solo fisica ma può essere anche verbale, le frasi possono ferire. Il mondo sta sicuramente cambiando. La violenza non è solo nei confronti sanitari, ma nei confronti degli operatori di sicurezza, nei confronti delle donne. Una volta forse erano più agevolati nell’essere umani e quotidiani adesso sembra tutto distante, sembra quasi di essere in un video gioco, la butto lì. Fin quando la violenza viene vissuta come un gioco e non la si subisce, può succedere che scappi di mano. Abbiamo fatto un protocollo con la prefettura per allarmare e richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, ma quando succedono nell’immediatezza sono eventi che prendono alla sprovvista”.

Un altro episodio di violenza, invece, il 27 maggio scorso, verso le 22, ancora al pronto soccorso rodigino, fortunatamente non ha avuto conseguenze per gli operatori presenti, anche se hanno rischiato grosso, ma ha visto una paziente scagliarsi con violenza contro gli arredi e le strumentazioni presenti in una sala che fino a quel giorno era la “stanza polivalente”, distruggendo praticamente tutto: schermi, carrelli, attrezzature. Un danno pesante e che ha poi visto la stanza riconvertita a un’altra destinazione.

Per quanto riguarda la manifestazione di ieri della Cisl Fp, nel volantino è contenuta una “lettera aperta” ai cittadini, nella quale si rimarca: “Da troppo tempo stiamo assistendo a un fenomeno sempre più preoccupante e inaccettabile: le aggressioni al personale sanitario”. E questo, si rimarca “non solo mette a rischio la loro incolumità, ma mina la qualità stessa del servizio sanitario, con gravi conseguenze per tutti”.

Come rimarca Andrea Ricci, segretario generale della Cisl Fp di Padova e Rovigo, “chi lavora in ospedale, non è solo un professionista, è una persona che dedica la propria vita alla cura, all’assistenza ed al supporto degli altri, spesso in condizioni di stress elevato e con carichi di lavoro sempre più pesanti. La violenza perpetrata nei confronti di questi professionisti rappresenta un atto di barbarie vile e ingiustificato e ferisce non solo i professionisti coinvolti, ma l’intero sistema sanitario e tutta la comunità”. E, ribadisce Fabio Turato, responsabile Sanità pubblica Cisl Fp Padova Rovigo, “il personale sanitario è sottoposto a un livello di stress ormai intollerabile e questo, generando un clima di insicurezza nei luoghi di lavoro, rischia di condizionare la qualità dell’assistenza”.

Tante, tantissime le persone che ieri mattina hanno chiesto informazioni ed espresso solidarietà al personale sanitario e sociosanitario in presidio. La Cisl Fp ha formulato una vera e propria piattaforma di richieste, un elenco organico per fronteggiare il problema, con due punti “forti”: più personale e più sicurezza. Una lettera è stata inviata anche all’Ulss 5 Polesana per mantenere aperto il dialogo sulle misure di tutela indispensabili a creare un ambiente di lavoro sereno e sicuro. “Da parte della direzione dell’azienda c’è sempre stata una grande sensibilità per questo tema”, precisa Carlo Cogo, dirigente Cisl Fp referente per la sanità di Rovigo e provincia.

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