VOCE
il caso
05.12.2024 - 17:45
Il 5 dicembre 2024, la Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia ha eseguito un'operazione che ha portato all'arresto di 25 persone, tra cui una suora, Suor Anna Donelli, e due politici locali, Giovanni Acri e Mauro Galeazzi. L'operazione ha svelato un complesso intreccio tra la 'ndrangheta e la politica locale, mettendo in luce come il crimine organizzato riesca a infiltrarsi nelle istituzioni civili.
Suor Anna Donelli è stata accusata di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo le indagini, la religiosa avrebbe facilitato la comunicazione tra i membri del clan Tripodi detenuti e quelli operativi all'esterno, fungendo da tramite per informazioni cruciali. Questo coinvolgimento di una figura religiosa in attività mafiose non solo sorprende, ma solleva interrogativi sulla vulnerabilità delle istituzioni religiose alle infiltrazioni criminali.
Giovanni Acri, ex consigliere comunale di Brescia affiliato a Fratelli d'Italia, e Mauro Galeazzi, ex esponente della Lega nel Comune di Castel Mella, sono stati posti agli arresti domiciliari. Le accuse nei loro confronti includono estorsione, traffico di armi e droga, ricettazione, usura, reati tributari e riciclaggio. Le indagini hanno rivelato che Galeazzi avrebbe ricevuto una proposta da Stefano Terzo Tripodi per ottenere voti in cambio di appalti pubblici durante le elezioni comunali di Castel Mella nell'ottobre 2021.
Il procuratore Teodoro Catananti ha descritto il gruppo Tripodi come una sorta di "para Stato", capace di esercitare un'autorità che sfida quella delle istituzioni civili. Questo scenario inquietante evidenzia come la 'ndrangheta non si limiti a operazioni criminali tradizionali, ma cerchi di instaurare un controllo sociale e politico, sfruttando le debolezze del sistema democratico locale.
L'operazione della Dda di Brescia non solo ha smantellato una rete criminale, ma ha anche messo in luce la fragilità delle istituzioni locali di fronte alle infiltrazioni mafiose. La presenza di una suora tra gli arrestati sottolinea quanto il crimine organizzato possa insinuarsi in ogni ambito della società, sfruttando la fiducia e la buona fede delle persone.
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