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POLITICA

Tagli ai Comuni, “un pericolo”

“Così è difficile garantire i servizi ai cittadini”. Emendamento per ripristinare il fondo di solidarietà

Tagli ai Comuni, “un pericolo”

L’onorevole Nadia Romeo e il sindaco di Gaiba Nicola Zanca sfoderano le armi per contrastare i tagli dei fondi ai Comuni previsti dalla finanziaria proposta dal governo Meloni. Venerdì la deputata dem e il primo cittadino altopolesano hanno messo sul tavolo le carte che sono pronti a giocarsi per tentare di “correggere” le previsioni tutt’altro che rosee. Sì, perché la manovra in discussione alle Camere in questi giorni impone, come ha spiegato Romeo, “pesanti tagli ai piccoli Comuni” e questo “è un problema essenziale per la vita del Paese perché il 70% dei 7.904 Comuni italiani, ossia 5.521 Comuni, pari al 55% del territorio, sono piccoli comuni con meno di 5mila abitanti. Questi rappresentano quindi il tessuto del nostro Paese nonché un presidio importante per i territori, soprattutto per territori come il nostro dove già ci sono difficoltà per i trasporti, i servizi socio assistenziali ed educativi. Tagliare tre miliardi e 200mila euro dal 2024 al 2028 significa far sparire tutti quei servizi che i Comuni stanno erogando già con grande difficoltà. Rivolgo quindi un appello a chi ha a cuore il nostro Polesine, visto che la conformazione della nostra provincia rende già difficoltosa l’erogazione di determinati servizi da parte dei Comuni”.

Quello che arriva da Romeo e da Zanca è un vero e proprio grido d’allarme che la deputata ha poi allargato al gruppo Pd di Montecitorio: “Abbiamo deciso di presentare un emendamento alla legge di bilancio per ripristinare il fondo di solidarietà ai comuni. Anche perché il taglio di oltre 3 miliardi rappresenta una ulteriore riduzione rispetto ai 200 milioni già tagliati a luglio con la spending review”.

All’emendamento proposto da Romeo, si aggiungono poi le proposte avanzate dal primo cittadino di Gaiba: “Una è usare parte delle risorse del Pnrr non allocate e destinarle a interventi per le opere di manutenzione straordinaria”, ha chiarito. E poi ha aggiunto: “Dal 2001 al 2024 i trasferimenti ai comuni sono praticamente dimezzati mentre le spese dello Stato sono raddoppiate - ha affermato Zanca mostrando i grafici delle due voci - nel frattempo le spese per le materie prime, per i lavori sono tutte aumentate. In uno scenario in cui da decenni si è abusato della pazienza dei comuni, ora vengono tolte le ultime risorse per garantire i servizi di base e le manutenzioni. Alla spending review decisa a luglio, per un totale di 200 milioni annui di riduzioni di trasferimenti e fondi a carico dei Comuni si aggiunge il mancato rifinanziamento del Decreto Crescita, che prevedeva, dal 2019, una dotazione di 500 milioni, da suddividere in contributi ai Comuni; ancora, al completo azzeramento, dopo una riduzione annua costante, dei contributi per i Comuni con meno di mille abitanti; infine, l’abrogazione di 400 milioni di euro annui previsti per il 2025-2034, per il rilancio degli investimenti. Se consideriamo anche il prelievo Imu, capiamo che lo Stato fa cassa con i piccoli Comuni”.

Dopo aver precisato che a fare le spese dei tagli ai Comuni saranno, alla fine, i cittadini e soprattutto le fasce più deboli, Romeo ha concluso: “Da parte mia porterò avanti questa battaglia fino all'ultimo e spero che anche la maggioranza possa dimostrare di avere a cuore i territori come il nostro Polesine”.

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