VOCE
AMBIENTE
09.12.2024 - 23:00
Biometano a Sarzano, giunta Cittadin nel mirino di Gaffeo e Merlo. “Il sindaco e assessore all’Ambiente Valeria Cittadin sta caratterizzando il proprio operato con scelte che puntano ad una scriteriata liberalizzazione delle possibilità di insediamento produttivo a ridosso dei centri abitati, senza dare peso e valore agli aspetti inquinanti che ciò può comportare”. Il duro attacco arriva dal consigliere comunale di Civica per Rovigo Edoardo Gaffeo insieme a Dina Merlo del Forum dei cittadini. Tutto parte del progetto per un nuovo impianto a biometano che la ditta Apis Ro1 Società Agricola srl ha proposto di realizzare a Sarzano e per il quale la giunta Cittadin ha dato il via libera ad un accordo compensativo del valore di circa 800mila euro.
“Accordo compensativo – sottolineano Gaffeo e Merlo - che prevede piccole manutenzioni di un ponticello sul Ceresolo e della complanare via Calatafimi, totalmente arginale e su cui ad oggi è inibito il traffico di mezzi pesanti, oltre all’installazione di varchi elettronici per leggere le targhe. Siamo di fronte, infatti, ad un ponte chiaramente non idoneo a sostenere continuativamente traffico pesante che, se consentito, nel giro di pochissimo tempo riporterà ponte e via Calatafimi stessa in condizioni di rischio per la sicurezza stradale, con la conseguente necessità di interventi continui ai quali dovrà poi provvedere il Comune”.
Nel mirino di Gaffeo e Merlo anche l’assessore ai lavori pubblici Lorenzo Rizzato: “Quello che Rizzato omette di dire ai suoi concittadini – proseguono - è che un impianto come quello della taglia proposta (500 metri cubi standard all’ora) prevede per la sua alimentazione un consumo di 80mila tonnellate all’anno di biomasse (letami e liquami animali, polline, trinciati vegetali), e che ovviamente quella quantità bisogna trasportarla via gomma da non si sa dove fino all’impianto, tutti i santi giorni. Ma l’affermazione più inaccettabile da parte dell’assessore Rizzato è che il Comune non possa prendere una posizione sugli insediamenti che arrivano sul territorio. E’ vero assolutamente il contrario: il Comune può e deve valutare sia negli aspetti tecnici che in quelli politici la rilevanza e gli effetti degli impianti che vengono proposti. E può e deve opporsi motivatamente quando questi contrastino con aspetti economici, sociali e ambientali”.
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