Derby rosa per il dopo Maniezzo

Fratelli d’Italia serra i ranghi, dopo il terremoto causato dalla revoca dell’ormai ex assessore Mattia Maniezzo. Lunedì sera, a distanza di tre giorni dalla decisione del sindaco Valeria Cittadin di ritirare le deleghe al responsabile di sicurezza, viabilità e polizia locale, il principale partito di maggioranza ha chiamato a raccolta i propri esponenti per un doppio appuntamento: dapprima si è svolta la riunione del gruppo consiliare di palazzo Nodari per affrontare il nodo del bilancio di previsione che approderà in consiglio il 19 dicembre che questa sera verrà affrontato nel corso di una riunione con tutte le forze di maggioranza, il secondo vertice, con un taglio più politico, è stato quello del direttivo provinciale convocato dal commissario e senatore Bartolomeo Amidei.

Una riunione alla quale, con una certa sorpresa da parte dei presenti, si è presentato anche Maniezzo. E’ stato lui stesso a raccontare la sua versione della revoca, arrivata come un fulmine a ciel sereno venerdì, e definita da Cittadin come una decisione “non politica” ma del tutto personale essendo venuto meno il “legame di piena fiducia tra assessore e sindaco”. Dal canto suo Maniezzo ha fatto sapere ai presenti di non aver ricevuto dal sindaco delle spiegazioni approfondite e dettagliate. Ad ogni modo, la vicenda pone un problema interno al partito, viste le diverse anime che lo compongono. E se la maggioranza di Fdi, coordinatore compreso, ha accolto le motivazioni del sindaco “scaricando”, di fatto, Maniezzo e lasciandolo privo di copertura da parte del partito, dall’altra sembra essersi accentuata la frattura interna tra l’ala di Maniezzo, formata tra gli altri anche dal consigliere comunale Renato Campanile e dall’assessore regionale Valeria Mantovan, e l’attuale vertice.

Per dare un’idea del clima teso: si dice che Campanile abbia proposto di raccogliere le firme per far cadere il sindaco, raccogliendone però solo una, la sua. Il consigliere però smentisce categoricamente parlando di “tentativo di avvelenare i pozzi”. “E’ stato detto - racconta Campanile - che Mattia sarebbe stato revocato per colpa mia, come se fossi io a manovrarlo. Una stupidaggine: io collaboravo con Mattia e davo il mio apporto tecnico per pura amicizia, non perché volessi chissà che cosa. E poi una raccolta firme contro il sindaco? Non esiste, io sono una persona leale: ho fatto della lealtà e dell’onestà la mia ragione di vita”.

Nel corso del direttivo è stato affrontato anche il nodo del successore di Maniezzo. Certo, la scelta del nuovo assessore spetta al sindaco la quale ha già detto che se ne riparlerà dopo le festività natalizie, però dentro al partito ci sarebbe chi, come l’ex coordinatrice provinciale Mantovan, vorrebbe che la nomina fosse fatta a stretto giro. A tal proposito, il nome da proporre a Cittadin che Mantovan è pronta a caldeggiare sembra sia quello di Sofia Tasinato, responsabile del dipartimento cultura e innovazione di Fdi. Un assessore esterno, dunque, la cui eventuale nomina lascerebbe intatto l’attuale assetto della maggioranza in aula.

Invece, per la corrente opposta del partito un nome papabile per la giunta potrebbe essere quello di Cristina Folchini che, però, sembra sia in rampa di lancio per la presidenza del cda di Asm Set al rinnovo la prossima primavera. Alla fine, il direttivo si è concluso con la decisione di mettere insieme una delegazione per incontrare Cittadin e di comporre una lista nomi da sottoporre al sindaco in vista della futura nomina.