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IL FUNERALE

Bassani: “Grande coraggio e fierezza”

Il duomo di Santa Sofia stracolmo per le esequie dell'ex preside e sindaco

LENDINARA - Il duomo di Sofia Sofia gremito si è stretto per l’ultimo saluto intorno alla famiglia di Piero Bassani, ex sindaco e dirigente scolastico. Classe 1952, era ammalato da qualche tempo, assistito con amore e dedizione dalla moglie Silvia, che ha lasciato insieme ai figli Michele e Gabriele.


A celebrare le esequie è stato don Pierantonio Castello, che ha voluto ricordarlo nell'introduzione alla messa, insieme a don Alberto Rimbano, parroco dell'Unità pastorale di Lendinara, e dom Luca dal Santuario della Beata Vergine del Pilastrello.

Erano presenti anche i sindaci di Lendinara e Badia Polesine, le città legate indissolubilmente dalla sua storia personale, e il gruppo comunale di Protezione civile di Lendinara, che era stato da lui fortemente auspicato e sostenuto nella sua formazione.


“A nome della città di Lendinara - ha detto il sindaco Francesca Zeggio, ricordandolo - mi sento di ringraziarlo per il percorso che ha fatto per sostenere Lendinara in tutti quei momenti in cui la cultura e i rapporti umani sono anche ricaduti direttamente sulla persona che ricopre il ruolo del sindaco e soprattutto sulla famiglia, perché non si è mai soli quando si governa la città”.


“Pur temendola - lo hanno ricordato amici e colleghi - la morte ha trovato Piero preparato ad affrontarla ad occhi aperti, dimostrando quel coraggio, quella fierezza che lui aveva riscontrato nel suo poeta preferito. Ugo Foscolo dopo aver paragonato la morte alla sera chiude il suo sonetto con memorabili versi che Piero amava spesso citare e commentare: ‘E mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirito guerrier che entro mi rugge’. Alla pari del suo Foscolo egli vedeva la morte come un momento di verità, quando l’uomo si trova definitivamente davanti a se stesso, alla sua dimensione più intima, alle sue passioni, al suo io interiore.

E’ proprio vero, il segreto della morte sta tutto nel cuore della vita, lì dove il poeta Gibran ci invita a cercarlo. E ancora: “Abbiamo avuto la fortuna di conoscere una persona speciale e di lavorare con un dirigente mai autoritario o accentratore, al contrario, sempre collaborativo e democratico. Prima di tutto ascoltava le problematiche, poi dava consigli dopo aver vagliato anche il nostro punto di vista”.


Insegnante e poi preside, è stato sindaco di Lendinara per due legislature: eletto nel 1995, è stato poi confermato nel 1999 restando alla guida della città fino al 2004. Dal 2004 al 2009 è stato consigliere comunale e ha guidato l’Ato acque. Laureato in filosofia, dal 1975 ha insegnato all’allora istituto tecnico femminile di Badia, per poi passare all’Einaudi nel 1984 per insegnare materie letterarie. Nel 2000 si è poi trasferito al Balzan, di cui è diventato preside nel 2006, mantenendo l’incarico fino al 2020. Nel corso degli anni, è stato reggente anche di altri istituti, come il “Marco Polo” di Rovigo e il Comprensivo di Castelmassa. Impegnato sindacalmente nello Snals, ha ricoperto anche l’incarico di segretario provinciale.

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