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veneto
17.12.2024 - 09:21
Quando il calcio incontra la giustizia, le emozioni si accendono come in un derby infuocato. È il caso di Roberto Baggio, il "Divin Codino", che si è trovato al centro di una controversia legale con Paolo Mocavero, leader del movimento 100% Animalisti. Ma cosa è successo realmente? E perché questa sentenza ha suscitato tanto clamore?
Roberto Baggio, icona del calcio italiano, è noto non solo per le sue prodezze sul campo, ma anche per la sua passione per la caccia. Una passione che, nel giugno del 2022, ha acceso gli animi degli animalisti, portando a un episodio che avrebbe avuto ripercussioni legali. All'aeroporto Catullo di Verona, infatti, sono apparsi manifesti che ritraevano Baggio a caccia di anatre, un'immagine che ha scatenato la reazione del movimento 100% Animalisti, guidato da Paolo Mocavero.
I manifesti, affissi in un luogo di grande visibilità come l'aeroporto, avevano l'obiettivo di criticare la decisione di Ita Airways di intitolare a Baggio il primo volo Roma-Buenos Aires. La scelta di un simbolo del calcio italiano per un'iniziativa così prestigiosa non è stata ben accolta dagli animalisti, che hanno visto in Baggio un bersaglio per le loro critiche. La situazione è degenerata quando la notizia è stata rilanciata sulla pagina Facebook del movimento, portando Baggio a denunciare Mocavero per diffamazione.
Il processo si è svolto presso il tribunale di Verona, dove il pubblico ministero ha richiesto l'assoluzione di Mocavero per non aver commesso il fatto. Dopo un'attenta analisi delle prove e delle testimonianze, i giudici hanno accolto la richiesta, assolvendo Mocavero. La sentenza ha suscitato reazioni contrastanti, con Baggio che ha espresso il suo disaccordo, ribadendo di sentirsi diffamato.
Le indagini condotte dalla polizia giudiziaria hanno giocato un ruolo cruciale nella decisione finale. Gli investigatori hanno escluso il coinvolgimento diretto di Mocavero nell'affissione dei manifesti e nella pubblicazione sui social media. Assistito dall'avvocato Marco Destro, Mocavero ha potuto dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati, portando alla sua assoluzione.
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