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rovigo sotto choc

“Chiara, è un dolore troppo grande”

La città e tutto il mondo del rugby uniti nel dolore: si attende di sapere la data dei funerali

“Chiara, è un dolore troppo grande”

E’ un risveglio triste per Rovigo, che si scopre fragile davanti a una tragedia devastante, la morte di Chiara Moscardi, 26enne di Rovigo, che un terribile incidente in A4 si è portata via.

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Un lutto che colpisce per la giovane età di Chiara, perché appare profondamente ingiusto, perché Chiara era rodigina fino all’osso, pure nella sua passione (sua e della sua famiglia) per la palla ovale. E perché la 26enne “era un angelo” e nel suo caso non è affatto un cliché.

Psicologa, era entrata nell’ordine Veneto nel marzo dell’anno scorso, aiutava i più bisognosi anche prima di farlo per professione. Era la sua missione. Non ha parole lo zio Mauro Favaron, fratello di Rosita, rugbista anche lui come il papà di Chiara, Alberto e come il fratello Matteo.

“Abito a Imola e sono diretto a Rovigo - è riuscito a dire poco tra le lacrime - non sono molto lucido. Chiara era una ragazza fantastica. E’ un dolore troppo grande”.

Anche l’ordine degli Psicologi del Veneto ha voluto ricordare la giovane e renderle onore: “Quest'anno aveva coronato il suo sogno, coltivato per anni, di diventare Psicologa. Durante la sua attività di servizio a favore di persone fragili nell'ambito delle tossicodipendenza, svolgendo il lavoro che amava, Chiara ha incontrato troppo presto, troppo ingiustamente la morte. La comunità professionale delle psicologhe e degli psicologi del Veneto piange una giovane collega all’inizio della sua carriera e si unisce al cordoglio della famiglia. Nella sua ultima cooperativa si occupava dei tossicodipendenti e andava con dei colleghi alla ricerca per Mestre e vicino a Mestre”.

C’è molta riservatezza e affetto intorno alla famiglia Moscardi, colpita da questo lutto che ha sconvolto il mondo della palla ovale non solo polesana. Moltissime sono state le società che hanno espresso nelle proprie pagine social il cordoglio per la prematura scomparsa della giovane, dando tutta la propria solidarietà alla famiglia così fortemente colpita.

Chiara Moscardi era sicuramente una persona col rugby nel sangue visto che genitori, zii e fratello hanno scritto pagine importanti della palla ovale rodigina. Anche lei aveva voluto provare l’esperienza del rugby giocato, quando era giovane, ma poi ha preferito continuare con gli studi.

Ma sicuramente era una grande tifosa e conosceva tutti quelli dell’ambiente del rugby polesano. Non solo della Rugby Rovigo, ma anche di Rugby Badia e Rugby Villadose. Del resto tutte persone che erano amici di famiglia e che frequentavano anche la casa dei genitori.

Nel periodo in cui Chiara ha giocato a rugby era allenata da Marco Crivellaro, che di lei traccia questo ricordo: “Naturalmente i miei ricordi sono di una ragazza splendida caratterialmente e sempre disponibile ad aiutare, ad ascoltare e a parlare di qualsiasi argomento. Sempre pronta a confrontarsi. Anche in campo sempre disponibile ad apprendere dando tutto quello che poteva. Splendidi ricordi in tutte le attività che abbiamo fatto insieme con lei. Quando ho avuto la notizia sono rimasto davvero sconvolto per questa scomparsa così terribile”.

Anche Massimiliano Dolcetto, attuale presidente del Borsari Badia si ricorda di lei nei quasi due anni che ha giocato nel Badia 1981, di cui lo stesso Dolcetto era presidente: “Ho il ricordo di una ragazza splendida e socievole che si era avvicinata al rugby praticato insieme ad alcune sue amiche. Poi, come succede nello sport, c’è chi prosegue e chi si ferma. Lei aveva smesso, ma è sempre rimasta legata al mondo del rugby considerato anche la famiglia che da sempre è in questo mondo. La notizia ci ha sconvolto tutti”.

Sul fronte degli accertamenti sulla dinamica del tremendo incidente, per i quali è competente la Procura della Repubblica di Venezia, tutto appare sufficientemente instradato, senza grandi colpi di scena.

Il nome del conducente del mezzo pesante che ha impattato contro il furgone per il trasporto persone sul quale viaggiava Chiara, assieme ad altri, è stato iscritto sul registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di omicidio stradale.

La Procura non ha ritenuto necessario procedere all’autopsia, concedendo il nulla osta per la celebrazione delle esequie, che potranno quindi essere fissate. Possibile, invece, in seguito, una consulenza sulla dinamica dell’incidente.

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