VOCE
lendinara
18.12.2024 - 23:00
L’avvio formale della variante 7 al Piano degli interventi del territorio comunale, presentata dall’architetto Vanin e del geometra comunale Maragno, ha portato notevole turbamento nella seduta del consiglio comunale di martedì, tanto che tutti i consiglieri di opposizione sono usciti dall’aula.
“Questa variante urbanistica - ha detto Vanin - come sappiamo deve giocoforza confrontarsi con i temi, i piani, le politiche, gli strumenti che stanno sopra la testa del Comune, a partire dal livello ma anche a livello provinciale e consorziale”. Sono una trentina le domande che sono state raccolte, che sono in fase di istruttoria anche con richiesta di approfondimenti ulteriori e che saranno oggetto di analisi tecnica prima dell’approvazione in consiglio comunale.
La presentazione della variante, che era stata condivisa con i consiglieri prima della seduta, ha però spinto l’opposizione a chiedere chiarimenti sull’area dell’ex zuccherificio, interessata da una domanda. I consiglieri sono infatti preoccupati per i potenziali utilizzi che il proprietario potrebbe realizzare. L’area, ex Ledifin, è infatti stata acquistata nel 2022 da un imprenditore di Vicenza. “Siamo preoccupati - ha detto il consigliere di opposizione Moreno Ferrari - perché un industriale che si occupa di chimica compra un’area a ridosso del centro cittadino e non si sa cosa vuole farne”.
“E’ stato chiesto il consiglio comunale aperto - ha precisato Stefano Borile, consigliere di opposizione - ma mi sento preso in giro. Ho fatto domande ben chiare già in consiglio comunale e ho chiesto se c’era qualcosa di avviato e mi è stato risposto che non c’è nulla ed era agosto e l’abbiamo chiesto in ufficio tecnico. Allora in quelle date c’era o non c’era una richiesta?”.
Il consigliere ha infatti espresso perplessità circa le tempistiche, perché le domande, ancora al vaglio degli uffici e dei periti, in agosto avrebbero già dovuto essere presentate, per rientrare nella variante.
“Nel momento in cui è stata fatta la richiesta non avevo alcuna richiesta di gestione dell’area. Noi amministratori non abbiamo le istruttorie in corso”, ha risposto il sindaco Francesca Zeggio. “Come tutte le richieste che sono pervenute entro il 30 di aprile e anche quelle successive non sono atti pubblici fino a che non viene definita la procedura”, ha precisato il geometra Maragno, che ha spiegato come non vengano condivise prima di aver terminato l’iter di analisi tecnica. “Se qualcuno vuole fare qualcosa deve fare un piano urbanistico attuativo che viene approvato dal consiglio comunale quindi oltretutto deve essere riscritta una convenzione con il comune”.
“Come mi ha detto che la Biopower ha un procedimento in corso ma di questo non poteva parlarmi - ha aggiunto Borile rivolto al geometra comunale - perché non è terminato l’iter e io non ho chiesto nulla, ho chiesto se c’era un procedimento in merito all’ex zuccherificio e non era presente, ma era il 28 agosto. Chiedo al segretario di avere la data in cui è stata protocollata la richiesta per l’intervento o per la modifica o per la variante nella ex Lendifin, e se questa data è inferiore al 28 di agosto presenteremo una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco”. “E’ competenza dell’ufficio seguire le istruttorie non della politica - ha risposto il sindaco Zeggio - la mail del proprietario era nella richiesta di accesso agli atti che ha fatto per cui poteva contattarlo senza passare dal sindaco. Non sono bugiarda”. L’opposizione, però, non ha ritenuto soddisfacente la risposta e ha deciso di abbandonare la seduta.
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