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taglio di po

Un atto d’amore e solidarietà

La donazione di midollo osseo

Un atto d’amore e solidarietà

Laura Ravara, responsabile Admo per la provincia di Rovigo, ha incontrato a Taglio di Po i giovani 18enni per sensibilizzarli su un tema cruciale: la donazione del midollo osseo. “Diventare donatori significa offrire una speranza di vita a chi affronta malattie gravi come leucemie e altre patologie del sangue” ha esordito.

Ravara ha spiegato che l’iscrizione al registro è il primo passo di un percorso che richiede consapevolezza. “Si tratta di un semplice prelievo di sangue, con cui vengono analizzati i dati genetici. La compatibilità è rara, una su 100mila, ma determinante per chi è in attesa di trapianto. Non si diventa donatori subito, ci si rende disponibili per una ricerca globale, che può cambiare la vita di qualcuno”. Spesso il tema suscita timori legati a confusione tra midollo spinale e midollo osseo.

“Il midollo osseo è una sostanza che produce cellule del sangue, indispensabili per la vita - ha chiarito -. Il prelievo, nella maggior parte dei casi, avviene come una normale donazione di sangue periferico. Il sangue viene raccolto, filtrato per prelevare le cellule staminali, e poi restituito. Solo in pochi casi si utilizza il metodo tradizionale, con prelievo dalle ossa del bacino, sotto anestesia”. L’importanza di iscriversi al registro non si limita al contesto nazionale.

“Il registro italiano è connesso a una rete internazionale. Un donatore in Italia può aiutare un paziente in qualsiasi altra parte del mondo - ha sottolineato - Entrare nel registro significa dire 'Io ci sono', anche per qualcuno che non conoscerete mai. Pensate se fosse un vostro caro a trovarsi in quella situazione: non poter trovare un donatore significherebbe perdere l’unica speranza di guarigione”. Infine, ha concluso ricordando il limite d’età per l’iscrizione, fissato a 36 anni, sottolineando che il processo è semplice e gratuito.

“Diventare donatori non è solo un gesto altruistico: è un modo per partecipare a un progetto di vita che abbraccia l’umanità intera”. L’appello di Laura Ravara è chiaro: “Abbiate il coraggio di fare la differenza. Iscriversi al registro è un piccolo impegno per voi, ma un dono immenso per chi lotta per sopravvivere. Rifletteteci, chiedete informazioni, e non lasciate che la paura vi fermi: donare significa credere nella vita”.

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