VOCE
IL CASO
19.12.2024 - 21:00
La nebbia favorisce il responsabile: inutili le immagini della vicina telecamera di sorveglianza
Ha scelto una sera di nebbia fitta, il novello Fleximan, per abbattere l’autovelox di Rivà, sulla statale Romea. Un modo “nature” per accecare la telecamera che vigila(va) sulla sicurezza dell’impianto. E adesso riparte la caccia, a quasi undici mesi dall’ultimo abbattimento.
Impossibile dire se questo nuovo attacco a un autovelox sia stato fatto dalla stessa mano che, dal maggio del 2023 al gennaio scorso, e in particolare durante le festività natalizie dello scorso anno, aveva fatto strage di rilevatori di velocità in lungo e in largo per la provincia. Certo è che la modalità d’azione è la stessa: un taglio netto, preciso, alla base del palo metallico che sostiene l’occhio elettronico, compiuto col flessibile da una mano abituata a utilizzare lo strumento. Insomma, un esperto, come - va detto - ce ne sono tanti.
I carabinieri della compagnia di Adria cercheranno di fare chiarezza e raccogliere ulteriori elementi. Difficile pensare che qualche aiuto venga dalla telecamera di sorveglianza, che sovrastava il velox ad appena dieci metri di distanza. La nebbia fitta della notte tra martedì e mercoledì l’ha di fatto resa cieca. Lasciando una libertà d’azione (quasi) completa all’anonimo tagliatore.
Il velox segato all’alba di mercoledì è il nono “saltato” in poco più di un anno e mezzo in provincia di Rovigo. A cadere, tre notti fa, è stato l’impianto sulla Romea, nel territorio comunale di Ariano nel Polesine, all’altezza di Rivà. Un impianto relativamente recente, capace di rilevare le infrazioni in materia di eccesso di velocità in entrambi i sensi di marcia, posizionato sulla corsia di marcia Nord (e dunque in direzione Venezia) circa 600 metri prima dello svincolo della Sp38, che dalla Statale 309 conduce verso Porto Tolle.
Da Ariano, il sindaco Luisa Beltrame, ieri, si è “sottratta” alle telefonate, probabilmente per non commentare l’episodio. In silenzio, ma chiaramente per altri motivi, anche Enrico Mantoan - assistito dall’avvocato Giorgia Furlanetto - che nel maggio scorso è stato accusato di essere il primo Fleximan, con gli inquirenti che gli hanno attribuito cinque degli otto raid dei mesi precedenti. Nei suoi confronti, il procedimento penale è ancora in corso e pertanto l’accusa nei suoi confronti resta, ovviamente, ancora tutta da dimostrare.
Ma ora, l’indagine, inevitabilmente, dovrà ripartire. Per cercare di dare un volto non soltanto al “primo” Fleximan (ammesso e non concesso che si trattasse di una sola persona) ma anche a chi, all’alba di mercoledì scorso, ha cercato di emularne le gesta.
Lungo l'elenco di blitz ai danni dei velox fissi in Polesine. In principio fu Bosaro: 19 maggio 2023, il giorno in cui tutto iniziò. Da allora, in 19 mesi esatti, sono nove gli autovelox abbattuti nella nostra provincia, con un periodo “di fuoco” proprio durante le festività natalizie dello scorso anno.
Nel mirino, dal maggio del 2023 a oggi, ci è finito due volte l’apparecchio di Bosaro lungo la Statale 16: la prima volta quel 19 maggio, e poi di nuovo il 19 luglio seguente. Già dopo il primo “attacco”, l’apparecchio non è più stato riattivato.
Non si è arreso, invece, il Comune di Giacciano con Baruchella, che ha sempre rimesso in funzione il velox sulla Regionale 482, abbattuto il 29 maggio e di nuovo il 2 novembre dello scorso anno. A quota due ko tecnici anche il velox di Mazzorno Destro, nel Comune di Taglio di Po, tagliato il 6 agosto 2023 e di nuovo nella notte di Natale di un anno fa. La stessa notte, è “caduto” sotto i colpi del flessibile anche l’occhio elettronico di Garzara, a Corbola.
Poi, il 3 gennaio di quest’anno, nuovo colpo, sulla Romea, nel territorio comunale di Rosolina, all’altezza dello svincolo per Albarella: qui, proprio le telecamere hanno messo gli inquirenti sulle tracce del presunto Fleximan. Da allora, undici mesi di pace. Fino al nuovo abbattimento di mercoledì mattina.
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