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Intervento da record, rimosse 45 metastasi

Per fare sparire il tumore

Tumore al pancreas, a Padova un intervento chirurgico con pochi precedenti al mondo

Cosa succede quando la medicina incontra una sfida apparentemente insormontabile? È il caso di un intervento chirurgico straordinario eseguito all'ospedale di Cittadella, dove un uomo di 45 anni, affetto da carcinoma rettale e 45 metastasi epatiche, è stato salvato grazie a un approccio innovativo. L'intervento, che ha coinvolto un team multidisciplinare, ha permesso di rimuovere il tumore primario e tutte le metastasi, garantendo al contempo la rigenerazione del fegato residuo. Un risultato che non solo ha salvato la vita del paziente, ma ha anche aperto nuove prospettive nel trattamento di patologie epatiche complesse.

Al centro di questo intervento pionieristico c'è la tecnica Alpps (Associating Liver Partition and Portal Vein Ligation for Staged Hepatectomy), una procedura avanzata che ha rivoluzionato il trattamento delle patologie epatiche. Coordinata dal dottor Alfonso Recordare, direttore dell'équipe chirurgica, l'operazione si è sviluppata in due fasi fondamentali. Durante la prima fase, il fegato è stato parzialmente separato per mantenere la funzionalità della parte sana, stimolando al contempo una rapida rigenerazione del tessuto epatico. Questo processo è stato potenziato dall'intervento dei medici Alberto Stellato e Mirko Lazzarin, specialisti della Radiologia Interventistica dell'ospedale di Camposampiero, che hanno effettuato un'embolizzazione selettiva dei rami segmentari del ramo portale destro.

Il successo dell'intervento è stato possibile grazie alla sinergia tra diversi specialisti, che hanno lavorato in maniera coesa per superare le numerose sfide cliniche. Gli anestesisti, guidati dal dottor Guido Di Gregorio, hanno adottato protocolli avanzati per garantire la stabilità emodinamica durante entrambe le fasi dell'intervento. Gli esperti di imaging, grazie a tecnologie all'avanguardia, hanno fornito un supporto indispensabile per la pianificazione chirurgica, mentre i professionisti dell'emodinamica e della coagulazione hanno gestito con estrema precisione il delicato equilibrio tra rigenerazione epatica e resezione tumorale.

"Questo tipo di approccio, benché complesso, rappresenta una concreta opportunità terapeutica per pazienti attentamente selezionati", ha sottolineato il dottor Recordare. Tuttavia, è importante non alimentare false speranze: la tecnica Alpps non è applicabile in tutti i casi, ma quando le condizioni lo permettono, offre risultati straordinari. Il caso del paziente di Cittadella, colpito da metastasi che avevano invaso quasi completamente il fegato, rappresentava una sfida chirurgica eccezionale. La complessità della situazione richiedeva non solo la rimozione del tumore rettale, ma anche un approccio chirurgico radicale per eliminare tutte le metastasi epatiche, garantendo al contempo la sopravvivenza della porzione di fegato residuo.


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