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Tragedia sfiorata

Contadino spara alle gambe a un cacciatore

Arrestato l'imprenditore agricolo che, dopo una lite, ha ferito con una carabina un 68enne. Trovate armi automatiche nella sua abitazione

Scontro a fuoco a Castelcucco: il contadino e il cacciatore, una disputa che scuote la comunità

Castelcucco, Comune del trevigiano, è stato teatro di un evento che ha sconvolto la sua quiete abituale. Giuseppe Ferran, un contadino sessantenne, è stato arrestato dopo aver sparato a un cacciatore settantaseienne, identificato solo come F.F., ferendolo alla gamba. L'incidente è avvenuto dopo un acceso litigio con il cacciatore e un giovane di 28 anni che era con lui, avventuratisi nella proprietà di Ferran per recuperare il cane scappato.

LA DINAMICA DELL'INCIDENTE
Secondo la ricostruzione dei carabinieri di Asolo, il conflitto è iniziato quando i due, nel tentativo di recuperare il loro cane, sono entrati nella proprietà di Ferran. Questo sconfinamento ha portato a un alterco verbale che è rapidamente degenerato. Ferran, in un momento di esasperazione, ha impugnato una carabina di precisione e ha sparato, colpendo il cacciatore 66enne alla gamba. L'azione di Ferran non solo ha causato lesioni fisiche, ma ha anche scatenato una serie di eventi che hanno portato al suo arresto.

L'INTERVENTO DELLE FORZE DELL'ORDINE
Dopo lo sparo, Ferran ha tentato di nascondere l'arma e di fuggire dal retro della sua abitazione. Tuttavia, i carabinieri, prontamente intervenuti, sono riusciti a fermarlo e a convincerlo a consegnarsi. Durante la perquisizione del casale, sono state rinvenute altre armi: una carabina di precisione, un fucile d'assalto simile al modello Kalashnikov AK74, regolarizzato per uso civile, e una pistola semiautomatica. Sebbene Ferran detenesse queste armi legalmente, l'episodio ha portato alla sua segnalazione per il divieto di detenzione armi alla prefettura.

LE CONSEGUENZE LEGALI E SOCIALI
Giuseppe Ferran è ora in attesa di essere processato per direttissima a Castelfranco, con l'accusa di lesioni aggravate dall'uso delle armi e resistenza a pubblico ufficiale. Questo caso ha sollevato preoccupazioni non solo per la sicurezza pubblica, ma anche per le dinamiche sociali nelle comunità rurali. La presenza di armi da fuoco, anche se detenute legalmente, può rappresentare un rischio significativo, soprattutto in situazioni di conflitto.

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