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“Presepe vivente? Rimandato”

E’ arrivato come un fulmine a ciel sereno la mancata rappresentazione della Sacra Famiglia

“Presepe vivente? Rimandato”

Quest’anno per gli amanti della tradizione del Presepio Vivente, evento che era diventato un momento decisamente non trascurabile della vita non solo storico culturale ma anche sociale di Fratta Polesine, non ci sarà nella ormai consueta festività di Santo Stefano.

L’importante appuntamento della rappresentazione della Sacra Famiglia di Betlemme con il consueto corollario di arti e mestieri in costume d’epoca che coinvolgeva più di un centinaio di figuranti. L’annuncio è arrivato da Alvaro Stecca, storico organizzatore della manifestazione organizzata come da copione dalla Pro Loco del paese: “Sono sorti dei problemi di natura organizzativa che non ci hanno permesso, proprio in questo Natale che coincide con la solenne apertura nella notte santa del Giubileo indetto da papa Francesco, di mettere a puntino tutti i dettagli utili per programmare la manifestazione che sarebbe giunta alla sua 29esima edizione. E quindi? Tutto viene rimandato al prossimo anno considerato che saremmo ancora nel tempo giubilare, visto che lo stesso si chiuderà nel gennaio del 2026”.

L’impegno per la tradizione dei presepi continua in paese con la ormai consueta mostra dei presepi artistici, promossa dalla Pro loco in collaborazione con la parrocchia Santissimi Pietro e Paolo e il patrocinio dell’amministrazione comunale, allestita nella chiesa di San Francesco con la cura dei volontari: lo stesso Alvaro Stecca, Mario Dalla Villa e Saverio Osti. L’esposizione, giunta alla sua 29esima edizione, raccoglie un centinaio di rappresentazioni originali della Natività in parte anche animate con un prevalente “stile polesano”. Il singolare appuntamento ogni anno attira numerosi visitatori, inclusi gruppi scolastici e famiglie, che possono immergersi in una atmosfera di festa e riflessione. La mostra è anche una occasione per riscoprire la storia e il significato profondo del presepe, indiscusso simbolo di accoglienza e di speranza. L’esposizione rimarrà aperta fino al 12 gennaio con apertura nei giorni prefestivi e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19, mentre per i gruppi il venerdì su appuntamento.

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