VOCE
Palazzo Nodari
23.12.2024 - 17:37
Il consigliere comunale Federico Frigato
Il bilancio di previsione recentemente approvato dalla maggioranza in consiglio comunale scatena le contestazioni del capogruppo di Rovigo si ama Federico Frigato che è stato come un fiume in piena: “Quello che contraddistingue il primo bilancio dell’era Cittadin è: nessuna programmazione”.
Andando con ordine, Frigato parte da aliquota comunale Irpef, Imu, tariffe: “Tutto è rimasto immutato. Nessun allargamento della fascia di esenzione. Nessuna attenzione alle fasce meno abbienti della comunità”, poi il maxi emendamento del sindaco: “Eccolo il regalo politico - prosegue - L’insediamento di una centrale a biometano in via Calatafimi, tra Sarzano e Mardimago” per approdare al ritiro delle deleghe all’ex assessore Mattia Maniezzo: “Abbiamo chiesto spiegazioni ma non si va oltre al ‘è venuta meno la fiducia personale’. Oppure ‘ci sono state azioni non concordate’” mentre “la città ha il diritto di conoscere cosa fanno o non fanno gli amministratori” rimarca Frigato. Altro nodo è l’ambiente: “Non mi toccano le provocazioni del sindaco quando dice che ‘non sopporta chi usa l’ambiente per fare opposizione e portare la gente in piazza’. Faccio notare, per coerenza, che chi dice questo dell’opposizione si dimentica che qualche mese fa si è fatto immortalare in piazza dentro piscinette di gomma”.
Nella girandola di temi, che tocca anche l’emendamento bocciato per la messa in sicurezza di via dei Mille, le manutenzioni, il commercio e il Natale, i parcheggi e la sicurezza, la cultura e l’associazionismo, lo sport per il quale “va bene l’attenzione al rugby ma a Rovigo ci sono molte altre discipline” e la piscina sulla quale ha rimarcato come da gennaio approderà in consiglio la delibera che istituisce di fatto la commissione d’inchiesta da lui stesso proposta, Frigato lascia spazio anche a Iras e Casa Serena: “Gridano vendetta - conclude Frigato - le voci relative al servizio di vigilanza di 7mila euro e alla manutenzione ordinaria di Casa Serena di 65mila euro. Ma negli ultimi sei mesi, di Casa Serena non si è più parlato. Mi aspettavo un minimo di programmazione e di visione. Vista la grande disponibilità del prefetto a riaprire il tavolo di confronto, si fermi la privatizzazione”.
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