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“Qui si cura anche la speranza”

All’ospedale di Rovigo la messa celebrata dal vescovo con pazienti, familiari, medici e operatori dell’azienda sanitaria.

“Qui si cura anche la speranza”

La messa celebrata dal vescovo in ospedale.

Il messaggio di speranza del vescovo tra i malati e medici dell’ospedale. “Penso a tutti i pazienti, che hanno nel loro cuore la speranza, speranza di guarire, di resistere, la speranza è necessaria per vivere. È qualcosa che viene dall'alto, è un dono di Dio, la possibilità di trovare salvezza anche dove non si riesce a vedere oltre. Celebrare il Natale in questo luogo, dove l'umanità è messa alla prova significa per tutti coltivare la speranza”. Sono le parole usate dal vescovo Pierantonio Pavanello durante la celebrazione della messa di Natale nella hall dell’ospedale di Rovigo, nel pomeriggio del 23 dicembre.

“Celebrare la messa di Natale in questo luogo - ha ribadito il vescovo - che è di cura, ma anche di sofferenza, diventa un messaggio per tutti: anche qui c'è la speranza, è questo il messaggio della nascita di Gesù. Ringrazio la direzione e i sanitari, operatori che qui lavorano tutti i giorni a favore dei malati. Questo è un luogo di tutti, e tutti dobbiamo sentircene responsabili".

Una messa partecipata da medici, infermieri, amministrativi personale dell'ospedale ma anche da pazienti e familiari, volontari, associazioni e autorità, resa intensa ed emozionante anche grazie ai canti del coro aziendale Vox harmonica.

“Ringrazio monsignor Pierantonio Pavanello per aver voluto questo momento insieme a noi. Questo è un momento sacro. La nostra frenesia del correre per prendere i regali si scontra con chi i cari non li ha più e si ricorda invece la bellezza di passare le feste insieme, la sacralità di questo momento - ha commentato a termine della celebrazione il direttore generale dell'Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi - Questo momento arriva anche alla fine dell'anno e quindi colgo l'occasione per dire grazie di cuore ai colleghi per tutto quello che hanno fatto nel corso dell'anno e che continuano a fare per il prossimo, grazie al coro che ha sottolineato la  sacralità di questa celebrazione con i suoi canti e grazie a tutti coloro che hanno partecipato”.


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