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SQUADRA MOBILE

Truffatore arrestato in flagranza dalla polizia

Evitato il raggiro di Natale a due anziani

Arrestato ed espulso, rientra e si fa assumere come infermiere

Arresto in flagranza di reato e truffe sventate nel pieno delle feste di Natale a Rovigo. Grazie alla campagna di informazione contro le truffe, due anziani di Rovigo non sono caduti nella trappola e hanno collaborato con la polizia per evitare di essere derubati di seimila euro.

E' successo nel pomeriggio del 23 dicembre, quando dei truffatori, spacciandosi per ufficiali dell'Arma dei Carabinieri hanno telefonato a una coppia di anziani coniugi raccontando di un gravissimo incidente che aveva visto il figlio protagonista e colpevole. Per evitare le infauste conseguenze di questo incidente causato dal figlio, gli anziani rodigini avrebbero dovuto versare una somma in gioielli e denaro pari a seimila euro.

Grazie alla campagna di informazione, i due anziani hanno drizzato le antenne e chiamato subito il 113. Intervenuto il personale della Squadra Mobile di Rovigo ha tratto in arresto un giovane nella flagranza dei reati di tentata estorsione aggravata in concorso con altri soggetti rimasti ignoti, nell'ambito di tre episodi tutti diretti nei confronti di vittime anziane o comunque vulnerabili.


Al positivo risultato di Polizia Giudiziaria, oltre che al tempestivo intervento di personale di questa Squadra Mobile, si è giunti grazie anche alla campagna di sensibilizzazione che da qualche tempo si sta promuovendo in questa provincia.


I due anziani, infatti, prima di aderire ciecamente alle consistenti richieste economiche avanzate dal malfattor hanno interpellato la linea di emergenza "113" comunicando quanto stava accadendo.


L'immediata risposta fornita dagli operatori di questa Questura con l'allertamento di alcuni equipaggi della Squadra Volante e della Squadra Mobile, ha consentito di individuare un giovane italiano, non ancora maggiorenne, giunto in città in treno, che in ragione del fare sospetto con il quale si atteggiava, è stato sin da subito attenzionato da personale della Squadra Mobile rodigina che ne ha seguito gli spostamenti.


L'evolversi dell'attività investigativa, ha consentito di bloccare il ragazzo mentre, a bordo di un taxi, stava raggiungendo l'abitazione di una seconda vittima predestinata ovvero un'anziana donna, sola, il cui indirizzo gli era stato fornito, tramite un messaggio, dagli ignoti complici che nel frattempo l'avevano contattata telefonicamente inducendola, con lo stesso stratagemma, a predisporre tutto il denaro e i gioielli di cui disponeva e che avrebbe dovuto consegnare ad un fantomatico Giudice che l'avrebbe raggiunta al suo indirizzo ovvero il giovane nel frattempo già bloccato dai Poliziotti.

Da quel momento è iniziata l'attività di ricostruzione dei fatti da parte degli investigatori che hanno raccolto le dichiarazioni delle vittime. Scoprendo che, nel frattempo, vi era stato un ulteriore tentativo di porre in essere reati della medesima fattispecie da parte dello stesso sodalizio criminoso ai danni di un'altra coppia di anziani anche in questo caso non portata a termine grazie all'individuazione e all'arresto del giovane.


Il ragazzo tratto in arresto è stato quindi messo a disposizione della Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia che ha richiesto la convalida dell'arresto nonché la misura cautelare. L'arresto è stato convalidato con applicazione nei confronti dell'indagato della misura cautelare della permanenza in casa.


L'attività posta in essere dalla Squadra Mobile rodigina s'inserisce nel complesso delle iniziative della Polizia di Stato in provincia, finalizzate alla repressione ma anche alla prevenzione di un fenomeno grave e ampiamente diffuso come quello delle truffe perpetrate nei confronti di soggetti deboli o anziani.


A tal proposito, come ricordato anche in recenti incontri organizzati proprio su questa tematica, l'invito è a prestare sempre la massima attenzione alle telefonate o alle visite ricevute da sconosciuti, soprattutto nel caso si qualifichino come appartenenti alle forze di Polizia, personale sanitario o tecnici di luce, acqua e gas, chiedendo denaro o altri valori per qualsiasi motivo.
Molto importante in queste situazioni è non permettere a nessuno di entrare nelle proprie case e rivolgersi ai numeri di emergenza 112 o 113 raccontando quanto sta accadendo. "E un risultato importante che ha permesso di evitare questo odioso reato con la collaborazione attiva dei cittadini attenti", esprime soddisfazione del Questore Eugenio Vomiero.

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