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il rogo

Spente le fiamme, si cerca la causa

Ex canossiane, terminato all’alba di ieri il lungo intervento dei pompieri per domare l’incendio

Spente le fiamme, si cerca la causa

Il tetto delle ex Canossiane dopo il grosso incendio (foto di Matteo Mesini)

Ex canossiane, terminato all’alba di ieri il lungo intervento dei pompieri per domare l’incendio

ADRIA - Un incendio terribile, inquietante, cattivo. Che ha tenuto per ore gli adriesi con gli occhi all’insù, incollati al bagliore sinistro che illuminava il cielo della città, colpita al cuore rogo divampato nel complesso delle ex canossiane in corso Mazzini.

E i vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte per avere la meglio sulle fiamme che hanno avvolto il tetto e il sottotetto del complesso, a partire dalle 17.20 di venerdì. L’impressionante incendio, alimentato dalle travi in legno del tetto ventilato, potrebbe essere stato provocato da un problema ad una canna fumaria, ma solo nelle prossime ore gli accertamenti del Nucleo investigativo, ancora in corso, offriranno un quadro chiaro delle cause.

I vigili del fuoco hanno lavorato per tutto il pomeriggio di venerdì e per tutta la notte e ieri mattina sabato 28 dicembre hanno provveduto a mettere in sicurezza la struttura. Le operazioni di spegnimento sono terminate all’alba, dopo un’estenuante lotta con le fiamme durata per oltre dieci ore. Alla quale è poi seguita l’altrettanto delicata operazione di bonifica del tetto, in legno, che si estende per una superficie di oltre 700 metri quadrati.

Lo stabile è interamente disabitato se si eccettua il piano terra e nessuna persona è rimasta coinvolta. Le squadre dei vigili del fuoco, arrivate oltre che dal distaccamento adriese, da Cavarzere, Rovigo e Abano Terme con 16 operatori coadiuvati dal funzionario di guardia, sono riusciti a contenere le fiamme al solo tetto, sezionandolo e riuscendo ad evitare un rogo generalizzato. In tutto lo stabile risulta occupato solo l’ufficio postale al piano terra che, ieri, è inevitabilmente rimasto chiuso.

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