VOCE
il caso
07.01.2025 - 21:30
Il 2025 si è aperto all’insegna dei punti di domanda che avvolgono il futuro di Iras. L’ente che gestisce la casa di risposo di San Bortolo, la più antica del Polesine, sta giocando una serie di partite decisive: da una parte il nodo che riguarda il bando per l’esternalizzazione della gestione dei servizi per i prossimi 15 anni, dall’altra l’impugnazione al Consiglio di Stato della sentenza del Tar risalente a gennaio 2024 da parte del Comune di Rovigo. Due questioni che viaggiano su binari diversi ma paralleli.
Sul bando per l’esternalizzazione del servizio di gestione, il sindaco Valeria Cittadin si riunirà nei prossimi giorni con l’assessore regionale Manuela Lanzarin per fare il punto della situazione dopo gli ultimi sviluppi risalenti ad inizio dicembre. Circa un mese fa, infatti, il soggetto privato (l’unico) che ha presentato un’offerta alla manifestazione di interesse pubblicata da Azienda Zero tramite avviso pubblico lo scorso 4 giugno ha fornito le integrazioni all’offerta richieste dalla commissione. A sua volta, la commissione dovrebbe aver concluso le valutazioni del caso che determineranno se il processo di privatizzazione arriverà a compiersi.
Per quanto riguarda, invece, il ricorso al Consiglio di Stato da parte del Comune, impugnazione decisa durante il periodo commissariale dell’amministrazione, Cittadin fa sapere: “Stiamo facendo delle valutazioni tecniche per proporre il ritiro e l’accordo con Iras. Ma ci stiamo lavorando”. Il sindaco non ha mai fatto mistero della volontà di abbandonare la strada del contenzioso. Non a caso, a fine ottobre la giunta ha approvato un atto di indirizzo con il quale dà mandato all’avvocato esterno Giorgio Trovato dello studio legale associato degli avvocati Antonio Cimino, Alessandro Pizzati, Giorgio Trovato con sede a Padova di stilare una valutazione sull’ipotesi di chiudere il contenzioso e trovare con Iras una quadra su Casa Serena.
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