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ambiente
08.01.2025 - 22:07
E Via sia. Ieri la commissione per lo screening Via provinciale ha deciso: il progetto per l’impianto a desorbimento termico proposto da Ecopol srl in via Amendola, dove adesso sorge l’ex inceneritore diventato poi negli anni un sito di stoccaggio dei rifiuti, sarà sottoposto a valutazione di impatto ambientale. La decisione è arrivata al termine della riunione tecnica durata un paio d’ore alla quale ha partecipato in collegamento streaming anche la dirigente del settore ambiente del Comune di Rovigo Marzia Rizzi e, in qualità di uditore, il sindaco del capoluogo Valeria Cittadin, titolare della delega all’ambiente, insieme ai tecnici designati come il dirigente dell’area ambiente della Provincia Michele Bonito, dell’Arpav e dell’Ulss 5.
Due ore durante le quali la commissione ha valutato i documenti collegati al progetto che propone di rendere l’ex inceneritore un impianto nel quale si separano, vaporizzandoli e poi bruciandoli, gli inquinanti contenuti in terreni contaminati da idrocarburi ed altre sostanze, sia pericolose che non pericolose. Non a caso, la descrizione contenuta nella documentazione parla di “progetto di modifica sostanziale dell'impianto di stoccaggio provvisorio di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi prodotti da terzi mediante svolgimento di operazioni di recupero con contestuale riduzione dell'elenco di rifiuti”.
Impossibile conoscere, per il momento, le motivazioni che hanno portato la commissione tecnica a decidere per l’assoggettamento a Via della procedura di autorizzazione. Di certo, però, c’è chi esulta per la conclusione delle valutazioni, ovvero la politica, in modo trasversale. A cominciare dal sindaco Valeria Cittadin che, a margine della conclusione della commissione tecnica, ha commentato: “Come da richiesta del Comune di Rovigo la procedura sarà assoggettata a Via. Non entro nelle questioni tecniche che non mi competono. Sono contenta che il percorso vada in questo senso”. Cittadin, come anche i sindaci di Lusia, Costa di Rovigo e Villanova del Ghebbo Luca Prando, Gian Pietro Rizzatello e Mauro Verza, si è sempre dichiarata favorevole all’assoggettamento a Via. Insieme ai sindaci, a favore della Via si è sempre espresso anche l’ex sindaco Edoardo Gaffeo che afferma: “E’ una buona notizia, e sono soddisfatto per i cittadini. L'abbiamo sempre detto: nessun luddismo, ma solo la richiesta di applicazione di un principio di precauzione che porti ad un approfondimento tecnico sugli impatti ambientali e per la salute” e la capogruppo della Civica per Rovigo Elena Biasin che sottolinea: “Sono soddisfatta di questa decisione che, sicuramente motivata dal punto di vista tecnico, risponde alle giuste aspettative di tanti. La nostra associazione si è fatta carico di queste giuste preoccupazioni e ritengo che anche il nostro gruppo consigliare abbia svolto il proprio ruolo in consiglio comunale di doverosa sollecitazione. L’attuale amministrazione, in ogni caso, in continuità con la precedente del sindaco Gaffeo per il tramite degli uffici aveva comunque segnalato le numerose criticità del progetto”.
Anche l’onorevole Piergiorgio Cortelazzo, segretario di Fi, esprime “compiacimento per la decisione, che è tecnica, ma che va nel solco di garantire massima cautela e garanzia per tutti”.
Soddisfazione viene espressa anche da Vanni Destro, attivista della Rete dei comitati polesani a difesa della salute e dell'ambiente: “L’assoggettamento alla Via del progetto Ecopol è una decisione di buon senso da parte della commissione provinciale che in un contesto ambientale già pesantemente compromesso dal punto di vista della qualità dell'aria e, di conseguenza, della salute dei cittadini, ha opportunamente inviato ad approfondimenti complessivi il progetto di impianto di trattamento terreni inquinati”.
Tra i favorevoli all’assoggettamento a Via si erano dichiarati anche la Coldiretti e circa 2.300 cittadini firmatari di una petizione poi consegnata, durante l’estate, al presidente della Provincia Enrico Ferrarese e all’allora prefetto Clemente Di Nuzzo.
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